31.7.08

Conosciamoli peggio - Faina Incazzosa

Mentre la gente va in vacanza al mare, in montagna o in discariche di rifiuti tossici noi siamo qui, sempre qui, solo qui a lavorare, sgobbare, alcolizzarci e fare vandalismo mediatico (della peggior specie tra l’altro). Orde di fan agguerriti ci hanno chiesto a più voci bianche di intervistare e farvi conoscere peggio uno dei blogger più raffinati, eleganti e posati dell’intera blogosfera italiana: Lord Faina, meglio noto come Faina Incazzosa anche se si tratta solamente di un turpe soprannome datogli dai suoi detrattori. Dai modi sempre gentili ed educati, fine conoscitore del Galateo (delle Galatine e delle Galassie), verga con la sua scrittura ricercata e mai volgare i suoi post che ormai sono diventati leggenda nei salotti più in del bon-ton nobiliare. Signori, pulitevi gli occhi prima di continuare a leggere perché Monsieur Faina non ama la gente sporca e maleducata! CAZZO!


Le tue liaison con le donne più belle del globo terraqquo sono ormai entrate nella storia: come fai a conquistarle? Una cenetta a lume di candela, della musica sensuale in sottofondo, un bicchiere di buon Chianti, un po’ di cloroformio… e poi?

Normalmente, dopo averle addormentate con il cloroformio, uso una speciale tecnica di ipnosi totale subliminale rimbecillente che mi permette di convincere qualsiasi donna io voglia a venire a letto con me. Ed è così che, al loro risveglio, esse aprono gli occhi e non appena mi vedono si sentono irresistibilmente attratte da me e dalla prospettiva di una bella oretta di sesso anale in mia compagnia.

Nel tuo blog ospiti la ben nota “Nonna Cazzona”, prestigiosa chef dalle ignote origini che insegna a noi poveri mortali come cucinare prelibati manicaretti come la “Balena ripiena” o il “Bruciafegato”: come mai avete divorziato?

Il divorzio è un tasto dolente. Diciamo solo che quella vecchia baldracca pretendeva di usare il mio pene come “ingrediente speciale” nella sua ricetta segreta. Chiesi al mio pene cosa ne pensasse, ma non ottenni alcuna risposta positiva. Decisi perciò di lasciar perdere e farla finita con quella squallida relazione a base di manicaretti e pompini.

Perché hai scelto il nome “Moina Incassata” per il tuo blog? E’ forse una citazione del noto blog di lotta paraxilofonica “Nenia Incriccata”?

La risposta alla tua domanda, dal punto di vista di un tirannosauro strabico senza piume, è senza dubbio: sì.

Ho saputo che prima di scrivere un post ti dedichi a 12 ore di rilassamento funicolare usando le tecniche di meditazione hoolligan: dove hai imparato queste tecniche e se il nero va su tutto perché non posso dipingere di nero il parabrezza della mia auto?

Me le ha insegnate mio nonno Anselmo, prima di morire divorato da un elefante nel salotto di casa sua. Inoltre, il parabrezza della tua macchina non ha bisogno di essere dipinto di nero, è già bellissimo così com’è, ossia blu scuro a pois rossi.

Che tipo di blog ti piace leggere al cesso? Ovviamente dando per scontato che ti porti dietro il fisso.
Adoro leggere la Tana del Brukoniglio, in quanto stimola l’evacuazione delle mie stanche viscere.

Le tue rassegne stampa sono ormai un punto di riferimento per i maggiori quotidiani online internazionali: sei stato tu il primo a dare lo scoop sulla scoperta di un neurone nella testa di Gasparri. Che sia l’anno buono per un Telegatto?

Accetterei volentieri un Telegatto, ma solo se a consegnarmelo fosse Michelle Hunziker in persona. In tal caso, preparerei con cura un fazzoletto imbevuto di cloroformio nascosto nel taschino della giacca, da usare al momento opportuno.

Sei un esperto di Storia Manovale, hai una cattedra a Oxford perché non sai dove metterla a casa e il tuo ultimo libro “Alle dame del castello piace fare solo quello” ha venduto cento milioni di copie per equilibrare i tavoli con le gambe monche: da dove nasce questa tua passione per la storia ma anche per la melanzana?

La mia passione per la storia è nata quella volta in cui Pamela Anderson mi propose di fare sesso con lei solo se avessi saputo dirle in che anno fu incoronato imperatore Carlo Magno. Naturalmente a quell’epoca io non avevo la più pallida idea di chi fosse Carlo Magno né di cosa volesse dire la parola “imperatore”, per cui diedi una risposta totalmente sbagliata e persi la fantastica occasione di andare a letto con Pamela. Da quel giorno giurai che mi sarei fatto una cultura enciclopedica sui punti più importanti della storia dell’uomo, dalla Preistoria fino all’Età Contemporanea, passando per L’Epoca di Matrix e il Medioevo dei Pirati.

Da qualche giorno ha riaperto GluGluBabel, noto ritrovo di blogger anonimi che cercano di aiutarsi a vicenda per superare problemi come le tariffe dell’Iphone e i malfunzionamenti di twitter: ma tu cosa saresti disposto a fare per entrare nella Top Ten di “Top Of The Pop”?

Sarei disposto a scrivere una romantica canzone sulle fosse biologiche e a cantarla in un bel duetto con Christina Aguilera, specificando che prima di ogni esibizione dal vivo dovremmo trombare come minimo sette volte. E altre sette finita l’esibizione.

Sai perché propongo queste interviste ai poveri cristi che ingenuamente accettano? Perché non ho niente di meglio da fare: secondo te sono grave? Nel senso fisico del termine.

Dipende dai punti di vista. Tu mi considereresti lunatico? Nel senso astrologico del termine.

Come ti poni nei confronti della Papaja?

Solitamente è la Papaja che si pone nei mie confronti, nel senso che si pone a 90 gradi e poi io faccio il resto.

Un giorno mi hai confessato di avere sei capezzoli nell’incavo del gomito sinistro: quando pubblicherai una foto per farti applaudire dalla redazione di Rotten?

Purtroppo Rotten non accetta più di pubblicare qualcosa di mio dopo quella volta che ho spedito loro la foto del mio sedere. Hanno detto che ci erano rimasti veramente male e che in vita loro non avevano mai visto una cosa simile.

Il tuo impegno sociale è ammirevole: aiuti le povere vecchiette ad attraversare le autostrade, proteggi molte specie protette come le zanzare e raccogli fondi per costruire un centro di assistenza per oleandri in Alaska. Dove trovi la droga per andare avanti con questa vita?

Lo sai benissimo che la compro da te.

E’ vero?

Sì che è vero. Per i lettori affezionati del tuo blog. No che non è vero, stavo scherzando. Per un eventuale agente della Guardia di Finanza.

Fatti una risposta domandandoti perché, poi inverti i fattori e ottieni una locuzione lappone sul tema: “Pietra lavica”.

Devi smetterla di sniffare forfora. Quella roba ti fa male.

Guardi questa immagine: cosa ci vede?

Un gran bel paio di tette.

Le donne ti osannano e ti vedono come il nuovo guru dell’emancipazione femminile, della parità dei sessi e della bontà della torta sacher: come rispondi a queste violente accuse?

Ci tengo a ribadire che la parità dei sessi per me è una stronzata: tutti sanno che l’uomo è migliore della donna. (Sì, lo ammetto, da piccolo mia madre mi picchiava con l’aspirapolvere.) Per quanto riguarda come mi vedono le donne, posso dire solo due cose: la prima è che possono vedermi nudo quando vogliono, la seconda è che la torta sacher fa schifo.

Progetti per il passato?

Morire due anni fa. Purtroppo per impegni lavorativi non ho potuto. Pazienza, tra altri due anni ci riproverò.

E per il futuro cosa rifaresti? Ripensando agli errori che farai.

Aprirò altri cinque blog, chiamandoli uno dopo l’altro: Faina Pelosa, Faina Caccolosa, Faina Industriosa, Faina Rumorosa, Faina Tettona.

Il Santo Padre, meglio noto come BXVI, ti vuole da anni al suo fianco per curare la sua immagine ma tu hai sempre rifiutato. Nel corso della Giornata Mondiale della Gaiezza Giovanile ha nuovamente invocato il tuo aiuto: accetterai stavolta?

Solo se accetterà di consolarmi personalmente. Infatti, è rispauto, da piccolo sono stato molestato sessualmente. Da Gesù.

Siamo già alla ventesima domanda? Come vola il tempo quando non si fa niente di intelligente!

Quando dici “non si fa niente di intelligente” intendi lo scrivere certe domande assurde oppure intendi il rispondere a certe domande assurde?

Saluta i tuoi numerosi seguaci utilizzando solo parolacce bulgare.

Il mio blog fa schifo, teste di cazzo. Non azzardatevi a visitarlo, o morirete di diarrea cronica. Vi odio tutti.

Quest’intervista, devo ammetterlo, mi è costata tanta fatica. Di fronte a un personaggio così profondamente sensuale come Faina l’intera redazione della Tana si è pestata a sangue per poter avere l’onore anche solo di vederlo per un secondo. Ma, siccome che noi fossimo professionali, ho deciso di intervistarlo io per evitare che stagiste infoiate e pubbliciste sbavanti potessero assalire il povero Faina che sono sicuro mi ringrazierà infinitamente per avergli risparmiato tutto questo. Voi invece ringraziate me per avervelo fatto conoscere peggio, visitate il suo fantastiloso blog glitterato (dove troverete tante gif animate, canzoni emo e un archivio di 100 terabite di filmati porno) e tenete sempre d’occhio questa rubrica che ha in serbo per voi incredibili sorprese per le prossime puntate: tipo la sua chiusura ad esempio.

29.7.08

La squadra mista

Il 4 agosto arriverà in alcune città italiane la famigerata Squadra Mista di cui avevo già detto alcune idiozie in passato. Sembra però che la cosa sia stata ridimensionata e che non avremo più l’opportunità di vedere per le strade italiane cinque colorati Power Rangers come avevo sperato ma solo militari e poliziotti o militari e carabinieri (quindi militari e militari più eleganti). In effetti far girare per le città la Squadra Mista prospettata in passato sarebbe risultata una fonte inesauribile di scenette tragicomiche.

Vigile Urbano: Amici! Un criminale!
Militare: Attacchiamo!
Poliziotto: Un attimo, devo avvisare la Centrale!
Carabiniere: Attacco! No, chiamiamo il Comando! No… Uhm…
Militare: Un momento! Quali sono le regole d’ingaggio?
Carabiniere: Beh, io prendo 1.000 euro al mese più…
Poliziotto: State zitti tutti!
Vigile Urbano: Posso fare una multa?
Militare: Vado ad appostarmi sul tetto di quel palazzo (fugge nelle ombre).
Carabiniere: Wow! Anch’io! (fugge, perdendosi nelle ombre)
Vigile Urbano: E adesso?
Poliziotto: Adesso… Adesso… Chiamiamo la Centrale!
Vigile Urbano: ODDIO!
Poliziotto: Che succede!?
Militare: (spara dal palazzo)
Carabiniere: Dove siete finiti!? Accendete la luce!
Poliziotto: Che diavolo succede!?
Vigile Urbano: Una macchina in divieto di sosta!

Adesso, ahimè, vedremo solo militari a presidio dei luoghi sensibili (Mediaset, Villa Certosa, Arcore, la casa di Hello Kitty, luoghi di ritrovo degli Emo…), delle istituzioni e in giro con i carabinieri e i poliziotti a pattugliare le città.

Carabiniere: Bè, a me manca il Vigile…
Poliziotto: Già, era così simpatico…
Militare: Ricordate quando partiva per fare le multe?
Poliziotto: Ahahaha!
Carabiniere: Ahahaha!
Militare: Che bei tempi…
Poliziotto: Ehy, guardatemi! Chi sono? (impugna un fischietto) Fiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Militare: Ahahaha!
Carabiniere: Ahahaha… Ehm… Chi sei?
Militare: (percuote il Carabiniere con l’elmetto) STUMP! STUMP! STUMP!
Poliziotto: Comunque io dovrei andare in bagno…
Militare: Fermo, vado in avanscoperta in quel bar! (comincia a strisciare verso il bar)
Carabiniere: Io faccio un posto di blocco! (viene travolto da un auto)
Poliziotto: (scuote la testa) Vabbè, me la tengo…

Ricordo ancora quando qui nell’Africa sub-sahariana mandarono stuoli di militari per la famosa “Operazione Vespri Siciliani” che ebbe come risultato più significativo l’impennata degli ormoni adolescenziali femminili che riuscivano ad assediare i presidi dei poveri militi meglio di un esercito di barbari.

Bimbaminkia: Mi fai un autografo?
Militare: …
Bimbaminkia: Dai, ci facciamo una foto?
Militare: …
Bimbaminkia: Ma come ti chiami?
Militare: TACLACK! BAM! BAM! BAM!

Per non parlare dei tanti idioti pervasi da sindrome turistica che tentavano di farsi delle foto con i soldati armati di pesanti fucili d’assalto, neanche fossero le guardie di Buckingam Palace.

Idiota: Ehy, possiamo farci una foto?
Militare: …
Idiota: Aspetta che chiamo mia moglie! Vieni Rosaria!
Militare: …
Idiota: Ma non c’è un tuo collega libero che può farci la foto?
Militare: TACLACK! BAM! BAM! BAM!

Ma il vero terrore era rappresentato dalle uscite notturne di noi poveri adolescenti scapestrati che ci aggiravamo nelle tenebre nel più assoluto silenzio: ormai avevamo studiato tutte le possibili tecniche di movimento stealth per non farci sgamare dai soldati mentre eravamo intenti a… bè… fumarci… una sigaretta in santa pace!

Bruko: Mi senti?
Fabio: Forte e chiaro!
Bruko: C’è un vicolo buio, porta la vespa a fari spenti in fondo. Alle 24:20 mi calerò dal tetto.
Fabio: Ricevuto!
Bruko: Un momento! Dov’è Simone?
Fabio: …
Bruko: Simone? Ci sei?

Bruko: Simone, rispondi!
Fabio: L’abbiamo perso, signore!
Bruko: Ritirata!
Fabio: O mio Dio! O MIO DIO!
Bruko: AAAH! Mi hanno preso!
Fabio: Signore! Cosa succede!
Bruko: Scappa, soldato! Ormai per me non c’è più niente da fare… Dì a Katie che l’ho sempre amata…
Fabio: (alza le braccia al cielo) NOOOOOOOOOOOO!

Chissà se decideranno di riportare i militari anche qui in Sicilia; nel frattempo il Governo preferisce pattugliare le città del Nord e Roma e Napoli, chè non debba mai succedere che Alemanno abbia troppi problemi con gli zingari e che la spazzatura torni a occupare le pendici del vesuvio e che qualcuno qui in Terronia non possa proseguire il suo onesto lavoro. Ad ogni modo, preferisco di gran lunga che i nostri valenti soldati stiano qui in Italia piuttosto che andare a rompere i maroni in giro per il mondo: quantomeno potranno bersi un caffè come si deve fra una pausa e l’altra.

28.7.08

Il fantasma della pera

26.7.08

Blog scomunicato! #2

E così, a quanto pare, la Chiesa avrebbe consigliato al creatore dei noti Banner con la scomunica del Papa di fare un passo indietro e riguadagnarsi la via per il Paradiso eliminando le piccole creazioni satiriche dalla faccia della Rete.
Dopo aver letto la storia mi sono subito ricordato di aver già scritto qualcosa in merito in un vecchio post, quando la “bufera mediatica” era ancora ben lontana dall’arrivare anche se probabilmente già covava in seno alle gerarchie ecclesiastiche. La Chiesa ha tempi molto lunghi e non si cura di agire rapidamente se non per casi davvero urgenti e anche quando lo fa ci stava già pensando da secoli.

Cardinale: “Sua santità! Sua santità!”
Papa: “Cosa succede, figliuolo?”
Cardinale: “Fra trecento anni la gente vorrà ottenere il diritto di sciogliere il matrimonio e di abortire negli ospedali con assistenza medica”
Papa: “Uhm… Cominciamo ad attivarci!”

La questione dei Banner con la scomunica mi ha sempre divertito perché è diventata in breve una moda; per definizione dunque un’iniziativa vacua. Avendo dialogato con qualcuno dei possessori dei banner incriminati, inoltre, le risposte sono state davvero desolanti.

Bruko: “Come mai hai quel banner?”
Blogger: “Eh, sono stato scomunicato dal Papa!”
Bruko: “E che hai fatto?”
Blogger: “Niente… E’ che bisogna fermare queste ingerenze del Papa!”
Bruko: “Il Papa è intervenuto nel tuo blog?!”
Blogger: “No, che c’entra… Bisogna prevenire!”

Bruko: “Anche tu col banner scomunicante?”
Blogger2: “Essì, l’ho trovato in giro su google è mi è piaciuto”
Bruko: “In giro su google?”
Blogger2: “Si, stavo cercando immagini del Papa e ho trovato questo banner. Era divertente e l’ho messo nel mio blog!”

Insomma, sono il primo a ironizzare sulla parlantina eccessiva delle gerarchie vaticane su questo, quello o quell’altro argomento che spesso poco hanno a che fare con questioni religiose o che comunque riguardano esclusivamente i cattolici e non la popolazione italiana nel suo insieme ma mi perplimo quando un’iniziativa divertente come poteva esserlo il banner “Sito scomunicato” si trasforma in una catena di S. Antonio alla moda che bisogna avere perché “fa figo fare l’anticlericale” anche se non si ha cognizione dell’argomento né mezzi originali per essere divertenti.

Ancora più perplesso mi lascia la successiva catena di S. Antonio di solidarietà nei confronti del creatore del bannerino anche da parte di gente che di quell’argomento sembra non sapere nulla ma che probabilmente si è unito alla processione di solidarizzanti per spirito di gregge con messaggi del tipo: “Solidarietà a *link blog* ”.
Punto.
Spenderci almeno un paio di parole in più quantomeno avrebbe fatto risultare il gesto di solidarietà più sentito e con più cognizione dell’argomento trattato.

Personalmente mi dispiace molto che la Chiesa abbia mosso le sue pedine mortali (vedi Forze dell’Ordine) per far tacere un’iniziativa satirica/umoristica realizzata da parte di un blogger: piccoli segnali di dittatura? Ritorno al medioevo? Questo non posso saperlo con certezza. Di certo la Chiesa ha mezzi ben più potenti e sicuramente più efficaci per risolvere “magagne” come queste come ad esempio ignorare la questione.

Cardinale: “Sua Santità!”
Papa: “Cosa c’è, adesso?”
Cardinale: “Un blogger ci sta calunniando con dei banner satirici!”
Papa: “Blogger? Banner? Di cosa parli?”
Cardinale: “Internet, Sua Santità!”
Papa: “Internet? L’hanno già inventato?”
Cardinale: “Si.”
Papa: “Bah, d’accordo. Quando sarà più seguita della TV ce ne occuperemo…”

Al di là del contenuto del banner, comunque, nel caso in cui ad aver intimato l’alt sia stata davvero la Chiesa e non un mitomane di passaggio o una vecchia zitella inacidita mi trovo pienamente d’accordo nel criticare certi metodi censori; mi troverei d’accordo a criticare chiunque cerchi di bloccare la satira o l’umorismo o il sarcasmo, che sia di qualità o meno, su qualsiasi argomento soprattutto perché sono il primo a ironizzare, fare sarcasmo, satira o umorismo su qualsiasi cosa mi passi davanti e di certo girerebbero i coglioni anche a me se domani Winnie The Pooh venisse a dirmi che devo eliminare il video che ho fatto su di lui dove lo prendo in giro per le sue preferenze sessuali.

Comunque, visto che questo blog non si fa mai mancare nulla, anche questo mese sono stato scomunicato. Per la seconda volta. Sicuramente do fastidio a qualcuno perché cominciano a scomunicarmi personaggi sempre più potenti!




Scomunicateli tutti! Dio riconoscerà i suoi. E io mi terrò i migliori.

Lucifero che ironizza su Arnaud Amaury.

E ovviamente viene scomunicato.

25.7.08

Decoupage - Effetti collaterali!

24.7.08

Saggezza Impopolare - XVII

E il Saggio si imbatté in una festa danzante di ratti; guardò la tabella per sapere dove si trovasse, e disse:

"Via La Malfa, i topi ballano."

Compiaciuto, si unì a una mazurka.

Dettonomicon – Libro 121: Arte
Traduzione dall’arabo di Brun’Al Chao’s

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n.d.a.

Stavolta ringrazio il buon Yanez per avermi donato questa Saggezza Impopolare che, in effetti, risulta un pò criptica per chi non conosca Palermo o ci viva ma era sì sublime che non potevo non pubblicarla!

Zero

E alla fine è arrivato un nuovo inquilino in casa, quella vera; un piccolo cucciolo di Satana inferocito e in grado di squartare le mie dita e renderle simili a quelle di un dentista per squali. Il suo nome è Zero e del perchè e del percome di questo nome lascio a voi il brivido dell'indagine.

Nel frattempo godetevi la prima sfocata, ottenebrata e mossa foto del Bestio che a dire il vero sembra più una nera pennellata di photoshop che una creatura vivente realmente esistente ma le mie dita vi possono assicurare che è reale e i suoi dannati artigli davvero affilati!

Ovviamente Mr. Holmes è ancora all'oscuro di tutto, per sua fortuna: sospetto che Zero sia l'unica creatura vivente sulla terra a poterlo affrontare e mettere in fuga nel caso lo incontrasse!
Domani vado a comprare due guanti di cotta di maglia a scaglie di drago o a breve perderò le dita.

21.7.08

Conosciamoli peggio - Il Divino Paniele

Senza sosta, senza riguardi, senza fondi, senza un cazzo di niente di interessante da scrivere, eppure siamo ancora qui a rompere i maroni a gente seria, che lavora, che la mattina si alza presto per guadagnarsi il pane, che conduce una vita dura e piena di sacrifici. Non è il caso del Divino Paniele, che abbiamo intervistato in un afoso pomeriggio di luglio all’ombra dell’ultimo sole d’inverno australe. Nonostante il caldo apocalittico, il Divino Paniele ha comunque voluto mantenere nascosta la sua identità celandosi sotto un passamontagna, una maschera da snowboard, una salopette, un casco integrale e due camperos puzzolenti ai piedi. Figura ammantata dal mistero, mantecata dall’olio di oliva e mentecatta come poche il Divino Paniele lavora come General Manager in una serra di cannabis e cactus in quel di Providence. Ma guarda un po’, proprio dove vivo anche io! Che culo…

O Divino, o posso chiamarla Paniele? O Sommo Idiota? Insomma, tu: perché hai accettato ancora una volta di farti intervistare da una persona così fastidiosa e appiccicosa come me?

Divino P.: Come tu stesso hai fatto notare nell'introduzione, è la seconda volta che mi importuni con un'intervista.
Voglio sottolinearlo perché ciò dimostra che sono una persona MOLTO importante e SOPRATTUTTO seria. Non so se mi spiego, ma io ho due interviste alle (s)palle, mica come quegli sfigati che ne hanno una sola.
Adesso vorrei dedicare qualche riga a un po' di sana auto-glorificazione. (L'intervistato sale su un piedistallo in oro decorato con pistacchi e topazi incastonati e comincia a declamare le gesta compiute nel corso degli ultimi due mesi).
Coscienza auto-critica del Divino P.: Grazie Bruko, è sempre un piacere stare qui.

Attualmente gestisci 78 blog, di svariata natura, ma tutti riconducibili a perversioni sessuali come l’Agorafilia, la Claustrofilia e la 00filia. Come fai a coniugare la tua vita privata con la tua vita virtuale? E quanto spendi di assicurazione auto?

(L'intervistato scende dal piedistallo, tra gli applausi della folla, e torna a sedersi al suo posto, di fronte all'intervistatore. Rutta).
Divino P.: Caro Bruko Coniglione, in realtà non coniugo un bel niente. La mia vita privata e quella virtuale si confondono alla grande... (irrompe sulla scena una figura che supera la security e si tuffa ai piedi dell'intervistato, supplicando per un autografo e ricoprendolo di complimenti).
Grazie, grazie... a chi devo dedicare questo autografo? Come? Ah sì, ho capito... dunque... con simpatia... e stima... alla mia amica... Hello... Kitty... ecco qui, ora levati dai cog(censura)ni. (Dà un calcio a Hello Kitty e la rispedisce in mezzo al pubblico. Applausi).
Mi scusi... sa, i miei fan sono la motivazione che mi spinge ad andare avanti. Può ripetermi la domanda?
Coscienza auto-critica del Divino P.: Sono commossa da tanto affetto e solidarietà (vomita).

In un tuo recente intervento nel newsgroup it.arti.blasfemia.doomfuneralmetal hai avuto un violento scontro verbale con un emo che ti ha accusato di essere troppo allegro e ottimista nei tuoi post, di dare speranza alla gente. Lo hai poi accusato di non diffondere Gioia e Amore e poi sei andato a pestarlo con una mazza da baseball. Come riesci ad essere così coerente con te stesso?

Divino P.: Io adoro gli emo, sono così simpatici questi animaletti batuffolosi. Addirittura premendo il loro pancino augurano la buonanotte e dicono che ti vogliono bene... (un assistente si avvicina all'intervistato per sussurrargli qualcosa all'orecchio)... come? Quello non sarebbe un emo bensì “Winnie the Pooh amico sincero”? (L'assistente annuisce). Questa cosa mi sconvolge alquanto (vomita).
Coscienza auto-critica del Divino P.: Se tu mi avessi dato ascolto, invece di partire in quarta con le risposte... (risate, applausi).
Divino P.: Stai zitta! (Applausi).
Coscienza auto-critica del Divino P.: Era solo per... (risate).
Divino P.: Ho detto di stare zitta! L'intervista è mia, lasciami in pace! (Risate).

Sei famoso in tutto il mondo per i tuoi decoupage megalitici. L’ultimo, in particolare, che misura 56x79, ha ricoperto un condominio berlinese abitato da naziskin che ti hanno massacrato di ginocchiate alle giunture: siete ancora in buoni rapporti?

Divino P.: Certo. Sto realizzando un nuovo decoupage per lo stesso condominio. Per poi dargli fuoco.
Coscienza auto-critica del Divino P.: Di notte, mentre tutti dormono. (Stupore, applausi).

Sei stato l’inventore del “Concept di Quattro di Bastoni”, una performance artistica che tutto il mondo dell’avanguardia artistica, da Tiziano Ferro a Dremmond Drullion, ti invidia: com’è nata questa idea? E perché? Perché… Non avevi un cazzo di meglio da fare?

(L'intervistato risponde semplicemente sdraiandosi a terra e riproponendo la figura del “Quattro di Bastoni”).
Coscienza auto-critica del Divino P.: Basta come spiegazione? (Commozione generale, applausi).

Il Louvre ti ha esposto sulla famosa Piramide di Vetroresina, attaccato con dei lacci emostatici e lasciato macerare al sole per una settimana: la tua ennesima performance estrema priva di contenuti o una dura accusa alla carenza di spiagge libere?

(L'intervistato si rialza. Vomita. Applausi. Scambi di solidarietà con la folla. Hello Kitty).
Divino P.: Vorrei semplicemente citare le parole di colui che considero un maestro di vita: “Le jeu d’échecs oppose deux joueurs s’affrontant de part et d’autre d’un plateau appelé échiquier, composé de soixante-quatre cases alternativement claires et sombres, sur lequel évoluent huit pièces et huit pions clairs ainsi que huit pièces et huit pions sombres”. (Commozione celebrale, applausi).

I tuoi dipinti bucolici e così solari raffigurano spesso immagini di verdi prati assolati con caprette antropomorfe uncinate e borchiate che molestano pesantemente Heidi: perché il nonno non è mai presente?

Divino P.: Il nonno siamo noi. E' lo spettatore che osserva l'opera e per questo rimane fuori dalla scena. (Stupore, applausi, Hello Kitty).

Viaggi molto, moltissimo, anche troppo: le maggiori compagnie aeree ti hanno ormai bandito dai loro voli soprattutto dopo la tua ultima scenata all’aeroporto di Heatrow quando hai pogato con un metal-detector vestito da Gene Simmons. E non voglio sapere chi dei due era vestito da Gene Simmons. Prossima destinazione?

Divino P.: Andrò nella Zitellonia del Nord a cercare il santo Graal. Poi conquisterò il mondo. Stavolta Harrison Ford è dalla mia parte. (Vomito collettivo, applausi, risate, spogliarelli).

Fra le tue centinaia di invenzioni geniali (prontamente rubate da milioni di persone) figura anche il clamoroso caso di “Sin City” che Frank Miller ti avrebbe sottratto durante una partita a majong online. Cosa provi per quest’uomo che ti ha sottratto una delle idee più malsane del secolo?

Divino P.: Lascio rispondere a chi, meglio di me, può spiegare la situazione.
Jack: ...
Divino P.: Dai, Jack. E' il tuo momento...
Jack: ...
Divino P.: Niente. Oggi non è in giornata. (Spara a Jack). Portatelo via. (Applausi).

Nel tuo blog, seguito da orde di serial killer in cerca di ispirazione, ti occupi anche di cultura. La scorsa settimana hai anche contribuito a un importantissimo ritrovamento archeologico: le Rovine di Enivor, mitologica città utopica già citata nei “Dialoghi di Plutone” delle Bananarama (collettivo di scrittori dell’antica Grecia). Ti ispiri più a Piero Angela, Alberta Angelo o a Silvester Stallone ?

Divino P.: Hello Kitty.

Progetti per il passato?

Divino P.: Mi hai già fatto questa domanda. In passato.

E per il futuro cosa rifaresti? Ripensando agli errori che farai.

Divino P.: Bah. E io che pensavo fossi una persona seria...

Nel tuo fotovideoaudiotextureblog ritrai spesso oggetti di uso comune come i reattori nucleari esplosi, i quark, i morti viventi e i calamari giganti degli abissi oceanici: quanto di te c’è nelle tue foto e quanto delle tue foto c’è in te che nelle foto non te in c’è? Foto? C’è.


Divino P.: Foto.

La tua relazione con Jenna Jameson è finita qualche mese fa per colpa di una tua scappatella con Frau Sacher, nota pornostar austriaca di film porno muti low-budget: ti ha spinto la voglia di trovare stimoli intellettivi o c’è davvero qualcuna che possa darti più di Jenna?

Divino P.: Il mio era solo uno studio approfondito sull'anatomia.

Come Ron Hubbard anche tu hai fondato una tua religione che prende spunto soprattutto da alcuni testi apocrifi dei Bee-Hive: i membri della tua setta sono tutti degli squilibrati e uno di loro sostiene addirittura di essere il tuo Angelo della Morte. Scientology ti mette ancora i bastoni fra le ruote da quando gli hai fregato Tom Cruise?

Divino P.: Che palle, ma quant'è lunga questa intervista di mer(censura)?
Coscienza auto-critica del Divino P.: Guarda che sei ancora in onda!
Divino P.: Capisco. (Applausi).

Che noia inventare domande pseudo intelligenti per farti fare la figura dell’intellettuale. Perché non ci parli del tuo record di rutto più lungo e potente della storia umana?

Divino P.: Certamente. Mi trovavo a Parigi per motivi di lavoro, e lì mi presentarono Jean-Jan-Gil-Porquoi. Fu un incontro interessante: ha segnato la mia esistenza.
Coscienza auto-critica del Divino P.: Guarda che non c'entra nulla con la domanda.
Divino P.: Smettila di rompere in continuazione! (Emette un rutto di 1 minuto e 45 secondi). Allora, qual è la domanda?
Coscienza auto-critica del Divino P.: ...parlare del rutto più lungo che hai mai fatto.
Divino P.: Che schifo! Io non mi comporto come i trogloditi! Che intervista di mer(censura). (Applausi, rutti dalla prima fila).

Gestisci da decenni una Squadra Speciale di Sputologi che ogni maledetta domenica si infila nelle grotte più schifose del mondo per aiutare le stalattiti a non crollare sommergendole di sputi ben raggrumati: un impegno civile davvero nobile. Diamine, sono impressionato da te! Ma tipo andare a zappare la terra no?


Divino P.: No.

Pratichi molti sport estremi fra cui lo Yak-Surf e il Pallapendio: ci spiegheresti di cosa si tratta e come hai fatto ad uccidere 657 persone fino ad ora?

Divino P.: Ti rendi conto che hai perso giorni della tua vita a scrivere queste domande, e io minuti del mio preziosissimo tempo a rispondere? No dico, ma ti sembra giusto? Non sei pentito? Neanche un po'? (Applausi).
Coscienza auto-critica del Divino P.: Giovinastro perdigiorno!
Divino P.: Coscienza... adesso hai rotto le pa(censura)!
Coscienza auto-critica del Divino P.: Ma guarda che non dicevo a te! E basta con le parolacce!
Divino P.: Stai zitta! Questa è l'ultima volta che mi interrompi nei miei monologhi!
Coscienza auto-critica del Divino P.: Ma guarda che io...
(Il Divino P. prende a calci la sua coscienza e la scaraventa giù dal palco).
Divino P.: E ora a cuccia! Ne ho abbastanza dei tuoi consigli!
Coscienza auto-critica del Divino P.: Scusa...
Divino P.: Bah!
Coscienza auto-critica del Divino P.: ...ricordati di prendere il maglioncino, fa freddo la sera. (Applausi).

Perché tutta questa segretezza? Da chi stai scappando? Chi ti vuole uccidere? A parte me, intendo.

Divino P.: Ma questo sta ancora qui a parlare? Ma chi è? Ma fate qualcosa, per piacere! (Si alzano dieci volontari dal pubblico e pestano il Bruko molesto. Applausi. Il Divino P. viene portato in trionfo come la statua di S. Giovanni durante la processione a Ragusa).

Saluta i tuoi numerosi lettori come se fossi Luciano Berio.

Divino P.
: ?ataiccailgap atseuq atinif è ,arollA .(isualppA) .itnauq ittut a otulas nU.
Coscienza auto-critica del Divino P. (da sotto il palco): Ciao.

Uff… Bene… Ringraziamo il Divino Paniele (e la sua Coscienza auto-critica) per averci concesso questa snervante intervista con cui concludiamo anche questo terzo appuntamento con “Conosciamoli peggio”, la rubrica più letta e più invidiata dell’intera blogosfera hawaiana. Ricordate di visitare almeno uno dei suoi 759 blog sparsi per tutti i server del mondo e ovviamente, se avete problemi di cuore, rivolgetevi pure a lui: li risolverà tutti sparandovi in testa e fregandovi il partner.

N.B.
Per chi non riuscisse ad entrare nel blog del Divino Paniele vi forniamo in esclusiva la password ultrasegreta: delirante. Si, "delirante" è proprio la password...

Lezioni di stile

"Umberto Bossi [...] è sposato con Manuela Marrone, siciliana, dalla quale ha tre figli, Eridano Sirio, Roberto Libertà e Renzo. Dalla prima moglie, Gigliola Guidali, ha invece avuto il primogenito Riccardo."

Da Wikipedia:
Umberto Bossi

In fondo Bossi ha ragione: visto che i professori terroni sabotano l'istruzione di suo figlio il Governo Berlusconi ha il dovere di fornire al povero pargoletto una squadra di educatori mezzosangue così che il piccolo Renzo si senta a suo agio e fra suoi simili.

19.7.08

La Torre di BlogBabel

17.7.08

The Iphone

Cosa mi sono perso...

Di Pietro ha accusato Berlusconi di star attuando il programma della mai doma P2.
Berlusconi ha duramente risposto: "Fttwiropw wqpopeoe".
Poi si è tolto il cappuccio e ha pestato Di Pietro con un compasso.

Il Papa in visita a Sidney per la Giornata Mondiale della Gioventù.
Oltre 500.000 i presenti secondo l'Organizzazione.
Solo 50 guardie svizzere per la Questura.
Berlusconi propone una riforma radicale delle statistiche.
Il Vaticano scomunica la Questura e l'Istat.

14.7.08

Saggezza Impopolare - XVI

E il Saggio, passando per un cantiere, vide un'accesa diatriba fra due operai.
Alchè si avvicinò a uno dei due e gli disse:

"Perchè osservi il FI8 nell'occhio del tuo fratello
e non ti accorgi dell'HEB450 che hai nel tuo occhio?"

E i due operai applaudirono e osannarono il Saggio per la sua grande conoscenza
della terminologia ingegneristica.

E poi lo assunsero in nero.

Dettonomicon – Libro 92: Conoscenza
Traduzione dall’arabo di Brun’Al Chao’s

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n.d.a.
Ringrazio il buon Nor (noto anche come GiorGiorGiorgio o NorGio o GioNor o ecc. ecc.) per avermi donato questo apocrifo aneddoto del nostro mai abbastanza lodato Saggio.
Per l'interpretazione delle sigle alfanumeriche: buona ricerca su Google.
Il primo che indovina vince un fantastiloso premio!

10.7.08

Fuma sano, fuma solo rastafariano

Da La Stampa.it vengo a conoscenza di questa divertente notiziuola:

I giudici devono essere comprensivi nei confronti dei rasta fari trovati in possesso di abbondanti quantitativi d'«erba», poichè è la loro religione a prevederlo. Fumare marijuana favorisce la contemplazione e la preghiera «nella credenza che l’erba sacra sia cresciuta sulla tomba di re Salomone».

Prevedo una conversione di massa senza precedenti...

-aggiornamento-

Il Vaticano scomunica Selassie, Bob Marley, i Pitura Freska e Tomas Milian.

I am idiot



9.7.08

Saggezza Impopolare - XV

E il Saggio, impegnato nelle ricerche di un antico vascello pirata, vide un uomo nuotare in pieno oceano; alchè si girò verso un mozzo e disse:

"L'assassino torna sempre sul luogo del relitto"

E il mozzo spaccò un'ancora di ferro sulla faccia del Saggio.

Dettonomicon – Libro 42: Umorismo
Traduzione dall’arabo di Brun’Al Chao’s

Lobophone is now!

E poi dicono che non c'è impegno civile in Italia!
E poi dicono che l'italiano medio permette a chiunque passi di governare lo Stato per i suoi interessi!
E poi dicono che siamo la Repubblica delle Banane!

Ecco finalmente una petizione di un certo spessore!

Un pò come l'Iphone...

E che nessuno osi più dire che in Italia ci facciamo rincoglionire dai media!

Cribbio!

8.7.08

E.19

Stamattina c'è così tanto vento che ho la testa per aria.

Intercettazioni bibliche

A quanto pare, su una tavola di pietra ritrovata una decina di anni fa vicino al Mar Morto, ci sarebbero delle "sconvolgenti rivelazioni" che capovolgerebbero l'intera storia del Cristianesimo.

Le prime reazioni non si sono fatte attendere: Il Vaticano scomunica l'Archeologia; Bush inserisce il Mar Morto nella lista dei "Mari Canaglia" (ma viene subito corretto dalla Rice che fa spostare il pericoloso criminale nella lista dei "Laghi Canaglia"); Berlusconi fa spostare il processo in Giudea e la Magistratura oscura l'Israel Museum di Gerusalemme.

"Era solo uno scherzo," ha commentato Gesù. "Pensavo ci fosse più senso dell'umorismo!"

7.7.08

Un blog al giorno toglie il medico di torno

E così, a quanto dice l'ennesima ricerca dell'ennesima università, tenere un blog aiuterebbe a vivere meglio, renderebbe meno ansiosi, più socievoli, farebbe bene all'umore, ai rapporti interpersonali, bla bla bla bla bla bla...

Evidentemente la ricerca ha totalmente ignorato la blogosfera italiana.

5.7.08

Il nuovo dilemma della blogosfera

4.7.08

Cent'anni di solipsismo

3.7.08

La libreria non fa l'uomo dotto...

Lavorare in una libreria è sempre stato uno dei miei 34.945 sogni di sempre, posizionato esattamente fra “Fare l'assistente di regia per i Monty Python” e “Fare il tecnico del suono per Frank Zappa”. Quando andai a vivere per un anno in quella famosa città con dentro un altro stato mi ritrovai da un giorno all'altro a lavorare per una libreria gestita da un gruppo di personaggi che avevano a che fare con i libri e con la cultura in generale tanto quanto una pietra lavica ha a che fare con l'alimentazione per i neonati.

Per la serie di scene al limite della follia anche questo lavoro rientra di diritto nella categoria dei lavori assurdi che ho avuto modo di sperimentare nella mia vita.

Il proprietario, un vetusto bisonte la cui capacità di lettura arrancava perfino sui titoli della “Gazzetta dello Sport”, era ufficialmente un imbecille. I primi sospetti in merito mi colsero un fresco pomeriggio primaverile quando, ad appena una settimana dal mio ingaggio, entrò una simpatica signora che ebbe la sventurata idea di chiedere al Bisonte alcune informazioni. Sventurato inoltre fui io che mi ritrovai lì accanto proprio in quei frangenti.

Signora: “Mi scusi? Sto cercando Amrita. Sa indicarmi lo scaffale?”
Bisonte: “Eh?”
Signora: “Amrita. Sto cercando Amrita, il libro della Yoshimoto”
Bisonte: “Cosa cerca?”
Signora: “Amrita. Banana Yoshimoto…”
Bisonte: “Ahaha! Ma che te me sta a pija per culo? Banane? Il fruttivendolo è più avanti!”
Signora: “…”

Disgraziamente a quel punto decisi di intervenire per soccorrere la poveretta che già si chiedeva se per caso non avesse chiesto a un cliente più che al proprietario della libreria, forse sviata dal fatto che il Bisonte stesse sistemando alcuni libri sugli scaffali reggendo una cartelletta con una lista di libri! Che sciocca…

Bruko: “Guardi, i libri della Yoshimoto li trova tutti su quello scaffale lì in alto.”
Signora: “Ah, grazie.”

E a quel punto, dopo aver collegato le sinapsi ed essersi reso conto che un suo dipendente lo aveva scavalcato in quel così complesso compito di aiutare una cliente, il Bestio si girò verso di me con occhi infuocati.

Bisonte: “Come cazzo ti permetti di parlare quando sto parlando con una cliente, eh?!”
Bruko: “…”
Bisonte: “Guarda che io questo lavoro lo faccio da quarant’anni! Tu occupati di pulire e sistemare i libri! La clientela non deve neanche vederti! Capito!?”
Bruko: “Certo. Vado subito a sistemare i libri della Yoshimoto.”
Bisonte: “Ecco, bravo. Vai vai, prima che ti sbatto fuori.”

Fortunatamente anche la comprensione del più bieco e greve sarcasmo gli era negata e così, fra il perplesso e il divertito, tornai ai miei impieghi. Lontano dalla clientela; ma il destino baro e cinico mi era avverso quel giorno e la signora pensò bene di riavvicinarsi a me e chiedere lumi, nonostante la mia fuga per tutta la libreria affinchè non entrassi in contatto con la clientela!

Signora: “Scusi ma quello è il proprietario?”
Bruko: “Ebbene si.”
Signora: “Incredibile… Avere una libreria e non conoscere la Yoshimoto: è assurdo!”
Bruko: “E provi a chiedergli dove può trovare Le memorie di Adriano. Vedrà che risate!”
Signora: “Vado subito!”
Bruko: “No, aspetti! Stavo scherzan…”

Ma era già andata, con quel suo piglio indignato, decisa a fare qualcosa che sarebbe rimasto negli annali della mia personale mitologia. Con le mani sulle guance e la bocca spalancata alla Kevin in posa munchiana mi avvicinai per sentire cosa sarebbe accaduto.

Signora: “Mi perdoni. Saprebbe indicarmi dove posso trovare Le memorie di Adriano?”
Bisonte: “…”
Signora: “…”
Bisonte: “Come?”
Signora: “Sto cercando… Le memorie di Adriano.”
Bisonte: “Ehm…”

Il Bisonte se ne andò via confuso e spaesato, trotterellando verso il computer. Quando la signora lo raggiunse lo trovò intento a scorrere il database della libreria.

Bisonte: “Le memorie di Adriano… Dunque… Dunque… Ma… Signora, io non trovo nessun libro che si chiama Le memorie. E poi questo Adriano non ha un cognome?”
Signora: “Lei è un ignorante!”
Bisonte: “Ma…”
Signora: “Lei è un inetto! E’ vergognoso che lei possieda una libreria, luogo del sapere, e non conosca nulla! Dovrebbe andare a zappare la terra e anche lì si troverebbe senz’altro fra persone infinitamente più acculturate, intelligenti e sapienti di lei!”
Bisonte: “…”
Signora: “Le consiglio vivamente di vendere tutto, iscriversi nuovamente alle scuole di primo grado e cominciare a ricevere un’istruzione come si deve!”

Dopodichè questa valchiria fiammeggiante, questa eroina che già sognavo al mio fianco per tutta la vita se ne andò via lasciando il povero Bisonte in uno stato di inebetimento e di dislocazione mentale. Non so quanto rimasi in estasi ad osservare la porta attraverso la quale quello splendido angelo vendicatore della cultura era andato via. Ricordo solo che fui bruscamente risvegliato da un elegante locuzione del Bisonte che mi ordinò di tornare al mio lavoro.

Chè lui aveva bisogno di cercare sul dizionario “sapiente”.
Sempre ammesso che sapesse dove fossero i dizionari.
E come fossero fatti.

Pensate che una volta si lamentò del fatto che i dizionari erano decisamente troppo voluminosi e che se avesse potuto mettere mano alla creazione di uno di essi l’avrebbe senz’altro ridotto della metà, "in fondo le parole necessarie sono davvero poche" (sic).

Ma questa è un’altra storia.

Continua…

1.7.08

Benvenuti nel mio blog glitterato per skakki

Era una notte buia e tempestosa quando il Brukoniglio e il Bruko, intenti a vergare euforismi sul proprio sito scomunicato, decisero di scoprire dove fosse celato il famosissimo accendino Zippo da Cavaliere templare. Dopo aver preso il treno per una meta sconosciuta e averla alfin raggiunta si ritrovarono di fronte al primo enigma: come aprire Swatch Irony! Senza l’apertura di quel leggendario orologio la coppia di beoti non sarebbe potuta andare avanti e così decisero di chiedere aiuto a un banconista del McDonald. “Benvenuti nel mio blog glitterato per skakki!” esclamò d’improvviso costui lasciando sbigottiti i nostri due eroi. “Vi insegnerò dunque l’Antica Tecnica Boomerang perché possiate ritrovare ciò che anelate!”. E detto questo fece per piegarsi ad angolo ma entrambi gli avventurieri decisero di calpestargli la mano affinchè smettesse di dire idiozie e li conducesse al luogo che intendevano raggiungere: il Castello Barbie, un luogo infestato da spettri e fantasmi (nulla a che vedere comunque con il Castello di Holmes, sia chiaro, né con il quasi omonimo Castello Holmes): qui si sarebbe forse potuto scoprire come aprire Swatch Irony e perché mai i Dinosauri di Nonciclopedia si siano estinti per colpa dei filtri bipolari Adsl. Alla fine comunque l’imbecille li condusse all’Holmes Castle, detto anche Il Castello di Holmes, un fantastico luogo (omonimo degli altri due) dove è ideale rilasciare interviste demenziali per La Tana del Brukoniglio. Sconsolati i nostri due erotomani decisero di proseguire il loro viaggio e alfin arrivarono alla Tana di Cthulhu, suggestiva location dove cominciarono a lanciare boomerang Roma (e Roma è ovviamente il modello) al modico prezzo di lun centesimo di yen. Li accolse una perplessa Mrs Lovett accompagnata da una ancora più perplessa muta rottweiler, che infatti non proferì parola. D’improvviso fecero capolinea anche i soliti Mydyingbrain (come sempre tutti attaccati con la colla) che raccontarono di aver aperto un viale di negozi in una nave da crociera. Dissero inoltre che la risposta ad ogni quesito era nascosta negli antichissimi nomi di ludoteche bavaresi del 1400. Piuttosto confusi, i nostri due errori consultarono prontamente la Nonciclopedia Shannara, specializzata nello sciogliere dubbi di tipo fantastico. Scoprirono così che dovevano recarsi in effetti in Baviera. E così fecero. Lì trovarono il Divino Paniele, in compagnia di un pitrollo, intento a riparare uno Swatch. I due rimasero così sorpresi dalla mirabile tecnica artigianale del Divino che decisero di donargli un rottweiler e un gattino nero. Costui spiegò, dopo qualche lacrima, di essere stato scomunicato per aver inventato delle incredibili tecniche di lancio del boomerang con le quali aveva ucciso Topo Gigio e facendo precipitare nel terrore generazioni di bambini. Il Divino infine disse ai due eroi: “Vi mostrerò dunque la via che vi condurrà alla rivelazione!” Poi si addormentò per due mesi. I due attesero a lungo e finalmente quando si risvegliò lanciò in aria un boomerang e disse loro: “Presto! Seguite la traiettoria del boomerang!” E così i due fecero e ancora adesso, dopo anni e decenni e secolenni, continuano a seguire senza sosta la traiettoria del mirabile boomerang del Divino Paniele.

FINE

P.S.
Comincio seriamente a sospettare che ci siano delle squadre di cercatori di parole e locuzioni demenziali e che convergano anche da queste parti: avvisatemi che vi stipendio tutti!