30.1.08

Saggezza Impopolare - V

E il Saggio, invitato a cena da Satana, disse:

“Il Diavolo fa le pentole
Ma non i coperti”

E il Saggio, quella sera, mangiò con le mani.

Dettonomicon – Libro 92: Ospitalità
Traduzione dall’arabo di Brun’Al Chao’s

29.1.08

Saggezza Impopolare - IV

E il Saggio, parlando a cena con un sacerdote piuttosto imbarazzato, lo rassicurò:

“L’alito non fa il monaco”

E il sacerdote ruttò, platinando il Saggio.

Dettonomicon – Libro 21: Corpo
Traduzione dall’arabo di Brun’Al Chao’s

26.1.08

Saggezza Impopolare - III

E una donna arrivò dal Saggio, con un grosso morso alla gamba e disse:
“Saggio, perchè il mio cane, dopo aver tanto abbaiato, mi ha morso?”
E il Saggio, con occhio furbo, rispose:

“ Perchè can che abbaia,
Non demorde”

E la donna, piuttosto colpita dalle parole del Saggio, andò via più sollevata.


Dettonomicon – Libro 67: Animali
Traduzione dall’arabo di Brun’Al Chao’s

25.1.08

Kangoo Lsd

Era una bella giornata. Le feci alcuni apprezzamenti pesanti e lei minacciò una denuncia. Così uscii dalla casa, lei mi disse: «Stronzo!». La guardai e le consigliai di fare battute più eleganti perchè il racconto era ancora lungo e magari sarebbe ricomparsa nella narrazione. Presi uno stretto sentiero, me lo misi in tasca e imboccai una strada un pò riottosa nel cibarsi. Gli alberi erano alti e frondosi, cadeva qualche foglia imbranata e un leggero venticello mi alitò sul collo: gli chiesi di lavarsi i denti ma lui volò via altrove. Passeggiai a lungo, fino a quando arrivai ad un’apertura nel sentiero: stava urlando come uno spiazzo e decisi quindi di cercare un luogo più sano di mente. Oltrepassai un crocevia, facendomi strada fra icone religiose e tabernacoli e trovai una gatta sù di giri: correva come un’ossessa a destra e sinistra sfornando gattini sul prato. Uno di loro si avvicinò, cercando di farmi il gioco delle tre carte: anche stavolta la gatta frettolosa aveva fatto i gattini biechi! Mi allontanai a grandi passi da quel luogo, devastando una foresta con le mie scarpe giganti. Incontrai un vecchio barbuto che mi guardò e mi disse: «Hai fatto passi da gigante, eh?». Gli chiesi perdono ma lui scosse la testa, con tutte e due le mani e quando ebbe finito di vomitare mi disse: «Chi va con lo zoppo arriva tardi, stambecco!» Io lo guardai, mostrandomi dubbioso, poi indicò alle mie spalle. Uno stambecco stava salutando uno zoppo, si infilò in un taxi e corse via a tutta birra. Leccai da terra lo scarico del taxi e riguardai il vecchio barbuto: «Tu devi dirmi qualcosa, lo sento».
«TI DEVO DIRE QUALC...!» smise di urlare il vecchio. «Già. Siedimi e ascoltati» Lo guardai torvo: «Mi stai prendendo in giro? Guarda che non abbocco!» dissi mentre lo mettevo sulla sedia. Lui gettò via la rete da pesca, sconsolato, e mi guardò negli occhi: «Ti fa male?» «Eh, un pò. Ce l’ho da stamattina». «Aspetta, te la levo». Estrasse una trave e la gettò via, schiacciando uno scoiattolo con dei francobolli in mano. «Lo sai che Ortolani potrebbe denunciarti per questa citazione?» mi chiese. «Non è un reato citare!» «Ascolta,» mi disse il vecchio.
...
«Cosa?»
«Ah, già» si risvegliò il vecchio. «Senti, tu hai una missione da compiere: svelare a tutti il segreto dei canguri!». «Che segreto?» chiesi. «Scusa, se te lo dico che segreto è?» disse il vecchio. Lo percossi con una mazza chiodata sui denti: «Basta scherzare! Dimmi sto segreto!» «I fkanfgufi hanno l’lfd nei marfhupi» «Come?» «I fkanfgufi...» Chiamai un dentista, gli feci installare una dentiera nuova e lo cacciai via: «Ripeti, vecchio». «I canguri hanno l’Lsd nei marsupi!».
Lo guardai: «E con questo?». «Bè, ti sembra una roba da poco?». Girai lo sguardo: «Ti prego, tirati sù i pantaloni!» «Scusami», disse il vecchio, alzandosi le braghe. «Chiama tutti, telefona al mondo intero! La gente deve sapere!»
Così presi il cellulare e chiamai il mio amico Vladimir: «Voivodafone, messaggio gratuito: il vampiro da lei chiamato non è al momento raggiungibile. Si prega di... click!» Chiamai Bill: «Windows, messaggio gratuito: il miliardario da lei chiamato no... click!» Stavo cominciando a stufarmi e decisi di chiamare Dio: «Tre, l’entità da lei chiamata non è... click!»
«Insomma, non gli prende a nessuno?» «Credo che ultimamente ci sia pessima roba in giro». «L’unica cosa pessima qui è il tuo umorismo, vecchio».
Lui gettò via un prontuario di Gino Bramieri e chiuse gli occhi a fessura. Gli infilai dentro una monetina e si riaccese. «Lascia stare i cellulari, devi andare in giro per il mondo e dire a tutti che i canguri hanno l’Lsd nel marsupio!» Gettai via due camionette della polizia e lo guardai dritto negli occhi. «No, nientre travi, stavolta. E’ il momento di partire!» mi disse lapidario. Feci una faccia da funerale e distolsi il naso dal vecchio: puzzava come una salma. «E ricorda!» Mi urlò da un loculo. «La calma è la virtù dei morti!» «E la salma?» «Una condizione!».
Gambe in spalla, mi avviai, non senza qualche problema. Le candele erano consumate e il sistema operativo faceva le bizze, inoltre non avevo mai camminato sulle mani.
Arrivai a Sidneyland, un parco divertimenti australiano. Trovai migliaia di menti e doppimenti sulle giostre di ogni tipo, quasi morti dalle risate. Lì, quel giorno, si sarebbe svolta la visita del Re del Mondo, un’occasione unica per svelare a tutti il segreto dei canguri.
Aspettai un’ora per almeno cinque minuti. Quando si presentò, trafelata in volto, si scusò sostenendo che aveva perso di vista l’orologio. Lo vedemmo passare di corsa, qualche minuto dopo le tre del pomeriggio. Evidentemente le quindici lo stavano inseguendo da tempo perchè molti passanti erano avanti di un quarto d’ora e la cintura di almeno mezz’ora.
Quando finalmente arrivò il Re del Mondo, molti erano trepidanti, alcuni sonnacchianti e altri sconcertanti, sicuramente tutti avevano in comune un suffisso e di certo il sindaco non poteva proprio toglierglielo (anche per il verbo piuttosto arduo da pronunciare).
Milioni di televisioni, radio e giornali erano presenti all’evento e se vi aspettate che faccia un doppio senso sulla presenza di migliaia di elettrodomestici, vi sbagliate di grosso, perchè ormai sarebbe banale.
Proprio quando il Re del Mondo salì sul palco, si avvicinò al microfono e aprì la bocca per parlare, io scattai come una molla in avanti e balzai sul palco, rubando al Re del Mondo il microfono. E lo dissi: «Mondo! I canguri hanno l’Lsd nel marsupio!»
Un silenzio attonito calò su tutto il mondo.
Ma non passarono 5 minuti e neanche 10 (perchè ancora stavano inseguendo l’orologio) che una massa di esseri umani senza fine si spostò di colpo in Australia.

Tre mesi dopo, quando i canguri ebbero esaurito tutto l’Lsd, il mondo intero era ancora in uno sballo terminale e l’Australia era sprofondata di 1 metro sotto il livello del mare, tornai dal vecchio.
«Vecchio» gli annunciai. «Hai visto? Ho portato a termine la missione!»
«Ho visto, brav’uomo» mi disse e si addormentò. Lo guardai, soddisfatto, poi voltai le spalle e dopo essere caduto a terra per la mancata coordinazione oculo-toracica, mi rialzai e tornai a casa mia. Mi aspettava e le assicurai che stavolta avrei usato la vasellina!

Volgare.

24.1.08

T'aro, o pio bove!

T'aro, o pio bove; e feroce un sentimento
Di ardore e rapace al cor m'infondi,
Alchè, solenne come un bastimento,
Mentre guardi i campi liberi e fecondi,
Una falce al gioco ti calo contento
L'assassina mia opra grave secondi:
Io t'asporto e ti squarto, e tu co'l lento
Giro de' sanguinanti occhi rispondi.
Da la larga narice sanguinante e nera
Fuma il tuo corpo, e come un rogo lieto
Il mugghio nel violento aer si perde;
E nel grave occhio glauco entro, ne l'austera
Falce si rispecchia ampio e quieto
Il volto mio, ghignante nel silenzio verde.

23.1.08

Ops!

Marte. 12° Giorno, 14° Mese, Anno 1340 dell’Era del Progresso.

Miliardi di ipervisioni erano collegate con le loro ipercamere alla Sala di Comando Galattica, su Universo City, Marte. I dieci più intelligenti scienziati della Galassia Conosciuta erano radunati intorno al Magnifico Definitivo Computer, costruito in ben trent’anni grazie agli sforzi delle dieci più eccelse menti dell’intero universo conosciuto e finanche della storia intera. Tutti i popoli della Galassia erano collegati con i loro iperterminali, in attesa che lo scienziato più intelligente fra i dieci scienziati più intelligenti della Galassia chiedesse al MDC l’ultimo definitivo e disperato aiuto affinchè la Razza Ignota, una schiera di famelici e orrendi e brutali e distruttori alieni, venisse fermata: la Razza Ignota, infatti, da lì a mezz’ora sarebbe arrivata a conquistare l’Intera Galassia Conosciuta.
Lo scienziato, dunque, si avvicinò lentamente sudando freddo e premette il bottone di accensione.

Click!

Un gigantesco lampo investì lo scienziato più intelligente fra i dieci scienziati più ecc. ecc.
E il Magnifico Definitivo Computer si accese:

«SONO IL VOSTRO DIO, VOI MI AVETE CREATO!»
«Oh… Grande Nostro Dio! Aiutaci a sconfiggere la Razza Ignota
«BUAHAHAH! E’ PER ME SEMPLICE COME BERE UN BICCHIERE D’ARIA!»
«Allora sbrigati, ti prego! Abbiamo pochissimo tempo!»
«CERTAMENTE, INSULSO MORTALE!»
Lo scienziato si avvicinò ancora al MDG, sudando copiosamente.
«LA SOLUZIONE E’ SEMPLICE... STUPIDO MORTALE!»
Una goccia cadde, dalla fronte dello scienziato, sul MDC.
«DOVETE SOLO…» BZZZZZZ!... BZZZZZ!... Flip!... BAMM!
Lo scienziato si girò verso le ipercamere, un sorriso disperato in volto: «Ops!»


n.d.a.
Liberamente ispirato al racconto “La risposta” di Fredric Brown.

22.1.08

Qualcosa nel buio...

Da qualche minuto sento la presenza di qualcosa, nel buio della mia cameretta. Alzo le coperte fin sul naso e mi rannicchio ma la presenza si fa più forte. Vorrei chiederle chi è, cosa vuole ma sono paralizzato.
Un rumore. E’ proprio vicino a me!
Mi sporgo leggermente dalle coperte, alzo la testa e lo vedo! Un bambino dorme sopra di me!
«Aaaaah!» urla lui.
«Aaaaah!» urlo io da sotto il letto.
«Chi sei?» mi chiede tremando.
«Sono il mostro sotto il letto! E tu chi sei?»
«Sono il bambino sopra il letto!»
«Allora eri tu... »
«...a fare quei rumori?» ci chiediamo in sincrono.
«No!» rispondiamo insieme, mentre ci giriamo verso l’armadio che comincia ad aprirsi con un cigolio.
«Aaaaah!» urla lui.
«Aaaaah!» urlo io da sotto il letto.
«Aaaaah!» urla qualcuno dall’armadio. «Chi siete?»
«Sono il bambino sopra il letto»
«Sono il mostro sotto il letto»
«E tu chi sei?» chiediamo.
«Sono il mostro dentro l’armadio. Siete stati voi a fare quel rumore?»
«No!» rispondiamo mentre ci giriamo tutti e tre verso la finestra che si apre di scatto.
«Aaaaah!» urliamo in stereofonia, insieme a qualcuno fuori dalla finestra.
«Chi siete?» chiede l’albero nero del giardino.
«Sono il bambino... mostro sotto... l’armadio» rispondiamo nella più completa confusione. «E tu chi sei?»
«Sono l’albero nero del giardino» risponde lui scuotendo i rami lunghi e scheletrici. «Siete stati voi a fare quel rumore?»
«No!» rispondiamo in coro mentre ci giriamo tutti e quattro verso un angolo buio della stanza.
«Aaa...!»
«No! Non sono stato nemmeno io!» taglia corto l’uomo nero risparmiando urla e domande.
Dei passi nel corridoio!
Ci giriamo tutti verso la porta!
«Oh mio dio!» urlo. «Sono i... genitori!»
«Aaaaaah!»

15.1.08

IT: McDonald's!

Qualcuno della mia generazione è rimasto così shockato dalla visione e/o dalla lettura di “It” da odiare profondamente il McDonald’s. E il Circo. Ho letto e visto “It” da piccino, nonostante questo, essendo un onnivoro oltrechè una pattumiera alimentare, riesco a mangiare da McDonald’s ogniqualvolta il mio stomaco richieda del carburante. Il concetto per quel che riguarda la mia alimentazione è lineare: cibo = energia. Che abbia il sapore, la consistenza e il colore della plastica o no poco importa. Si deve mangiare: un posto vale l’altro.

Per quanto riguarda il Circo, lo adoro solamente per la presenza dei clown, degli acrobati e dei maghi. Se gli animali sbranassero gli addestratori o il pubblico invece di aggirarsi come emo-anoressici per le gabbie includerei anche le bestie come elemento di gradimento. Fino ad allora frequento e visiono i circhi finchè non vedo animali che assumono antidepressivi.

In ogni caso, quest’oggi scrivo questo post in risposta al post del Divino Paniele (se volete la password di ingresso richiedetela al sottoscritto).


Una delle mie visite al McDonald’s
(Roma. 12:30 pm. Tuscolana)

Pausa pranzo. Sono in cerca di un luogo dove nutrirmi in circa 20 minuti. Dopo aver inutilmente tentato di penetrare in alcune abitazioni (spacciandomi nell’ordine per: venditore di Folletto, testimone di Geova, barbone, esattore delle tasse, Dio, etc etc.) giungo finalmente davanti a un McDonald’s. Entro. Affamato.
Mi dirigo verso il bancone. Una giovane ragazza mi investe con il suo sorriso a a 56k.

Ragazza: Buongiorno, signore. Cosa desidera?
Bruko: Vorrei il suo corpo spalmato sul mio letto. Per contorno le sue colleghe.
Ragazza: Certo, signore… No, un momento! Scusi?
Bruko: Un McBoh!?Menu.
Ragazza: Ma… Cosa ha detto prima…?
Bruko: Mecca-Cola. E una bottiglietta d’acqua monarcominerale.
Ragazza: Abbiamo solo Coca… E… che acqua desidera? Non ho capi…
Bruko: Mi siedo lì in fondo, accanto a quella famiglia benestante. Proverò a comprare la loro figlia.
Ragazza: -sorride- Certo, signore… Fra cinque minuti il panino sarà pronto…
Bruko: Sarò di ritorno in quattro minuti e cinquantotto secondi. – va a sedersi –

Mentre la giovane banconista sorridente mi osserva piuttosto perplessa, cerco disperatamente qualcosa da fare per sovvertire il fastidioso ordine che regna sovrano in quel luogo. Le famigliole sono sorridenti, i teen-agers griffati, due pensionati aspettano con le cartelle in mano la chiamata dei prossimi numeri del Bingo e finalmente il panino è pronto. Mi dirigo solertemente al bancone e prelevo ciò che mi spetta.

Ragazza: Scusi? Dovrebbe pagare, signore…
Bruko: Dovrei? –arretra verso il tavolo-
Ragazza: Dovrebbe, signore… -sorride mettendo le mani sul bancone-
Bruko: Magari posso mangiare e poi pagare… mica scappo… -si avvicina al tavolo-
Ragazza: Credo non sia possibile… -salta il bancone con gesto paramilitare –
Bruko: Ok, ok… manteniamo la calma –fa per appoggiare il vassoio sul tavolo-
Ragazza: Metta su quel vassoio, signore! –si avvicina-
Bruko: -mette su il vassoio, poi lo inclina leggermente- Adesso ascoltami bene: un solo gesto e faccio cadere la coca sul pavimento!
Ragazza: Lei non lo farà signore! –fa un gesto a qualcuno-
Bruko: -guarda oltre le sue spalle: c’è un'altra banconista sorridente- Un solo passo e la coca esplode sul pavimento!
Ragazza: Cosa vuole? Possiamo trattare…
Bruko: Voglio solo sedermi… -inclina ancora il vassoio: la coca scivola lentamente verso il bordo-
Ragazza: Fermo! E’ una pazzia! –si lancia verso Bruko con una capriola volante turnicante-

In quel momento la scena si trasforma in un classico rallenty: la coca sbatte sul bordo del vassoio, si inclina e comincia a cadere. La ragazza si lancia in scivolata di prua sul pavimento, dietro di me l’altra banconista scatta verso un set di pulizie semovibile. La coca procede nel suo volo gravitazionale verso il basso. La prima banconista scivola, scivola, scivola. Con un calcio di piatto ben assestato la devio di lato. La coca si infrange drammaticamente sul pavimento. Esplode!

Il dramma!

Bruko: Ops!
Ragazza: Nuuuuooooooooooooooooooooooo!
Banconista 2: Mocio pronto, signore! – si lancia correndo col mocio sputazzante acqua e destersivo-
Bruko: Ehm… Mi dispiace… E’ stato un incidente…
Banconista 2: Non si preoccupi, signore. Ci penso io! - comincia a lavare nervosamente il pavimento-cola. Sorridendo. –
Ragazza: Le prendo un’altra bibita, signore. – Si allontana sorridendo. Sulla nuca –
Bruko: Grazie… Ah! Posso pagare, prima di sedermi? – sorride-
Ragazza: -Si volta. Non sorride. Si scaglia contro di me- Maledetto bastardo! Arghhh!

Turbare l’equilibrio di un sistema costruito su un falso equilibrio è un’esperienza sempre gratificante. Così, dopo aver consumato placidamente il mio pasto e aver ricevuto le scuse della banconista in frenesia multipla, esco dal McDonald’s ma… Uno strano figuro si para davanti a me…

Ronald McIT: Mangiano, mangiano tutti. E anche tu mangerai…
Bruko: Si, stasera a cena supppongo…
Ronald McIT: Beep-Beep Bruko!
Bruko: Eh!?
Ronald McIT: Sono il peggior incubo che abbiate avuto, sono il più spaventoso dei vostri incubi diventato realtà: conosco i vostri gusti, vi servirò ad uno ad uno.
Bruko: Fate consegne a domicilio? Grande!
Ronald McIT: Vai via: se non te ne vai finirai anche tu nella luce dei defunti... come tutti gli altri!
Bruko: Ho visto la luce dei defunti e mi sarebbe piaciuto farne parte… Però adesso devo tornare a lavoro. Magari ci mettiamo d’accordo per domani sera. Ci vediamo al Transilvania?
Ronald McIT: Argh! –fugge dentro il McDonald’s urlando-

Mentre torno al lavoro dò un’ultima occhiata, attraverso le vetrine: il povero Ronnie McIt sta piangendo sulla spalla della banconista, che mi osserva con un’espressione da rimprovero. Le sillabo una proposta oscena con il labiale e lei si fa il segno della M.

Succede solo nel mio mondo!

12.1.08

Valek Bratovich nominato Duca del Val di Noto

Psicodramma in Atto Unico "Valek ottiene il Ducato"

Valek (subito dopo l'elezione): "Brrruuummm Bruuuuummmmm!"
Anziano Giovanni Raphael: "Valek, il Ducato... non la Ducati..."
Valek Bratovich: "Bruuummm... Brrru..." -impugna una pistola-
Anziano Matteo: "Esse cadono..."
Anziano Luc Gabriel: "INFAME BLASFEMO!" -SBAM! STUNG! CRASH!-
Valek: -BANG! BANG! BANG!-
Anziano Giovanni Raphael: "Ah! Muoio..."
Anziano Luc Gabriel: "ARGH! MUOIO!" -SBADABAM! CRUNK! STAFASH! CRAAAASSHH!"
Anziano Matteo: "Essi cadono..."
Valek: -BANG! BANG! BANG!-
Anziano Matteo: "Esso... Io... Si perisce... Noi..."
Valek: "Alexj, raccogli le ceneri e spargile nei cessi pubblici di Ibla..."

Abbiamo trasmesso lo psicodramma: "Valek ottiene il Ducato"

Si ringrazia il Divino Paniele per la consulenza artistica.

9.1.08

Come diventare un Goth certificato!

Sono sempre stupefatto dall’ingegno umano e dagli incredibili colpi di genio di alcuni individui che spesso riescono a demolire secoli di lavoro dell’organizzazione per cui lavorano in un secondo netto. E’ il caso di un parroco di Forlì che, illuminato dalla visita dello spirito di Torquemada, ha deciso di portare avanti un’iniziativa decisamente esilarante: un vademecum per stanare i giovani adepti di Satana nelle scuole italiane. Qui trovate nel dettaglio la buffa iniziativa che ho deciso, spinto dalla visita dello spirito di Aleister Crowley, di contribuire a pubblicizzare e, spero, migliorare. Ringrazio, di cuore, la mia amica Aerin per la segnalazione (se non la citavo mi avrebbe scagliato addosso una terrificante maledizione Goth!)

Perché il Dimonio è accanto a noi e non abbiamo molto tempo per sconfiggerlo!

Doveroso sottolineare che, se anche solo 5 dei seguenti punti si rispecchiano nel vostro modo di essere, siete ufficialmente dei Goth!

E quindi dei Satanisti!

E quindi siete il MALE!

Convertitevi, bastardi blasfemi senza Dio!


1) Si veste spesso di nero
Padre Amorth, mi passa l’ultimo cd dei Lacrimosa?

2) Indossa t-shirt di band o riferite al rock
Mamma? Mi presti la tua t-shirt dei Pooh? Stasera ho una messa nera e ho perso la mia tunica!

3) Mette troppo rossetto, smalto o make up di colore nero
Chissà a che grado massonico appartiene la velina bionda?

4) Indossa strani gioielli con strani simboli, come croci rovesciate, pentagrammi, pentacoli o altri simboli di Satana
Ok ok, smetterò di mettermi quello spartito dell’Ave Maria al collo.

5) Manifesta interesse verso tatuaggi o piercing
Bè, vorrà dire che mi interesserò di cilicio e chiodi…

6) Ascolta musica goth, o altro tipo di musica antisociale (Marylin Manson in testa)
Ma che vi hanno fatto i Pooh!?

7) Fa amicizia con altra gente che si veste, si atteggia o parla in modo eccentrico
C’è uno strano tipo che parla davanti alla gente in latino, in chiesa. Mi sa che non lo frequento più…

8) Si mostra disinteressato ad attività costruttive
Dovrò diventare un muratore… No, sono massoni… Architetto? No, pork…

9) Sembra molto interessato alla morte, ai vampiri, alla magia e all'occulto
E che diamine! Non posso neanche fare l’esorcista!

10) Si droga
Ok, basta con il peperoncino...

11) Beve alcolici
Ok, non posso officiare messa...

12) Ha istinti suicidi o è depresso
E’ che a volte leggendo certi vademecum mi prende una stretta al cuore…

13) Ha atteggiamenti autolesionistici
Si chiama “goffagine”… Non è colpa mia se i mobili e le posate mi vengono addosso!

14) Si lamenta di annoiarsi
Che palle… Ma quanto dura sto test?

15) Dorme troppo, o troppo poco
Insonni, la vostra disfunzione si chiama “Satanismo”!

16) Sta troppo sveglio durante la notte
Guardie giurate e forze dell’ordine sataniste… L’avevo sempre sospettato!

17) Odia il sole o ogni altro tipo di luce
Prova te a dormire con la luce accesa e il sole in faccia dopo un turno di notte!

18) Chiede troppa privacy
Capito, Silvio? Lasciati intercettare invece di fare messe nere! Dannato Goth…

19) Passa molto tempo in solitudine
E non posso neanche fare il monaco…

20) Chiede tempo per stare da solo e in silenzio (potrebbe parlare con gli spiriti malefici, attraverso la meditazione)
…né la suora di clausura.

21) Insiste per poter passare del tempo da solo con i suoi amici, senza l'accompagnamento di un adulto
Mamma, lo so che hai 99 anni e vorresti riposare ma ti prego: accompagnami al pub e al cinema! Dai, la mamma di Luigi è morta: non c'è nessuno che ci accompagna!

22) Non porta rispetto alle autorità, insegnanti, preti, anziani, ma anche altri
E anche la presidenza degli Stati Uniti mi è preclusa!

23) Si comporta male a scuola
E adesso che ci faccio con la mia abilitazione all’insegnamento!?

24) Si comporta male a casa
Dannato cane! Lo sapevo che adora Satana!

25) Mangia troppo o troppo poco
Il dottore mi aveva detto che sono disfunzioni alimentari! Non ha parlato di Satana!! Magari mi faccio prescrivere un esorcismo. Speriamo che me lo passi la Mutua

26) Mangia cibi gotici
Dovrei rinunciare alla mia pasta alle guglie!?

27) Beve sangue o manifesta interesse nel berlo
Eppure è così nutriente… fa bene alla pelle… Al Lidl c’è anche il 3x2 questa settimana!

28) Guarda la televisione via cavo o altri programmi corrotti
Ok, la farò finita con “La vita in diretta”!

29) Gioca a videogames che contengono violenza oppure videogiochi di ruolo
Massì! Basta sparare ai mostri e agli alieni! Andiamo a uccidere la gente nei centri commerciali!

30) Usa troppo internet, e passa molto tempo sul pc
E pensare che una volta l’impiego d’ufficio era un posto sicuro… Satana è proprio ovunque…

31) Fa simboli satanici, o muove la testa aventi e indietro quando ascolta la musica
L’ho sempre detto che il Gospel è la musica di Satana!

32) Balla in modo sensuale e provocatorio
No problem! Ho sempre odiato il latino-americano!

33) È omosessuale o bisessuale
Ho capito! Non posso fare carriera religiosa!

34) Si interessa di religioni pericolose
Allora passo al buddismo? Sicuri che anche lì non ci sia Satana?

35) Indossa spille o adesivi con su scritto "sono goth" o "sono così gothic"
36) Si definisce goth
E io che credevo che quelli che si definiscono preti fossero giocolieri e quelli che dicono di essere avvocati sono infermieri! Incredibile…


Io ho ottenuto un discreto 21/36 in questo illuminante test (chissà quella satanista di Aerin quanto ha totalizzato...), quindi posso senz’altro definirmi un buon Goth. Presto pubblicherò altri vademecum per scoprire se siete Punk, Testimoni di Geova, Ragionieri, Obesi, Divertenti, Aracnidi o Supereroi.

7.1.08

Saggezza Impopolare - II

E il saggio si sedette fra la folla e chiese: “Chi ha una domanda da pormi?”.
E un uomo chiese:

“Se gli amici si riconoscono nel momento del bisogno...
E’ per questo che li trovo sempre in bagno?”

E il saggio lo guardò, con grande saggezza, tirò la catenella e rispose: “Ovvio”


Dettonomicon – Libro 14: Fratellanza
Traduzione dall’arabo di Brun’Al Chao’s

6.1.08

Intersvista a Daniele Cascone

Dopo un'estenuante rincorsa durata almeno due minuti, grazie anche alla collaborazione di 4 bucefali buttafuori del TKJ, siamo riusciti a intervistare il Sommo, il Divino Daniele Cascone che, per motivi di sicurezza, in questa intervista chiameremo Paniele Tascone.

Brown Pickman: Si vocifera, negli ambienti letterari, che la sua educazione poetica tragga molti spunti dalla corrente masoluciferina del periodo proto-chrome. Quanto di vero c'è in questa affermazione?
Paniele Tascone: Guardi, da piccolo sono sempre stato emarginato a causa delle mie treccine rasta. E' normale che io provi piacere nella distruzione sistematica dei miei simili, sperando che un giorno possa conquistare il mondo e costruire piramidi sferiche con il sangue e il sudore dei bambini innocenti.
B.P.: Perché ha rifiutato il Premio Nobel per la Letargia?
P.T. : In realtà non dormo da anni, quindi non ho sopportato questa presa in giro. In quell'occasione però ho ritirato il secondo premio del torneo di calcetto dell'Oratorio di Bafometto.
B.P.: Nei suoi polemici interventi nel blog della Diocesi di Barbie Decollata ha spesso fatto riferimento a un crollo dei valori morali nelle comunità Indie-Funky delle Isole Xazonty, da lei fondate qualche giorno fa. Domani pioverà?
P.T. : Qualche rovesciamento neuro-impressionista dalla Germania spazzerà via ogni proposito di fare buone azioni durante le festività natalizie. Consiglio ripetute visioni del film "La vita è meravigliosa" di Frank Capra, per poi riversarsi in strada urlando "Buon Natale" ad ogni isolato. Anche se siamo a fine Settembre. Per il resto, tempeste di rane un po' ovunque. Approfitto per salutare tutti quelli che mi conoscono e che mi vogliono bene.
B.P.: Lei ha definito "Un penoso ammasso di catrame marcio" l'ultima mostra di scultura assenteista del noto architetto Aleandro Organetti. Quali sono le sue proposte in merito e cosa pensa di fare per il buco dell'ozono?
P.T. : Non capisco perché la gente trovi offensivo il paragone con il catrame marcio. Io ci ungevo le mie treccine rasta e sono venuto su bene. L'ozono va eliminato in quanto impedisce a quel povero buco di espandersi. Sono una persona con la mente aperta e voglio abolire una volta per tutte queste barriere.
B.P.: Progetti per il passato?
P.T. : Un po' di sano revisionismo per farmi bello con la gente. Sa che sono stato eletto Mr. Universo per ben tre volte di seguito? E che ho combattuto le guerre puniche ad occhi bendati e con solo un fiammifero in dotazione? Ha presente quanta destrezza ci vuole per incendiare Cartagine con un solo fiammifero e senza vedere nulla?
B.P.: E per il futuro cosa rifarebbe? Ripensando agli errori che farà.
P.T. : Sicuramente eviterò di mangiare l'arrosto di lumache al compleanno di mio nipote Vagidio. Poi impedirò con tutte le mie forze di far chiamare mio nipote "Vagidio".

Nonostante le nostre minacce Daniele Cascone ha ironizzato su questa intervista pubblicandola sul suo blog e dipingendola come uno scherzo fra amici. Vorremmo ribadire che l'intervista è reale e che non si è trattato, da parte nostra, di alcuno scherzo; illazione che, peraltro, offende la nostra professionalità consolidata negli anni. Chiediamo dunque a Daniele Cascone pubbliche scuse e/o un giorno alla gogna al pubblico ludibrio di qualsiasi bifolco passi dalla piazza in quel momento.

Brown Pickman,
Direttore Irresponsabile "The Kaos Journal"

5.1.08

Quando ero piccolo tutti mi bocciavano

La scuola per me è stata sempre una parentesi, spesso buffa, fra la sveglia mattutina e l’ora di pranzo. Non perché abbia trovato solo un professore, fra circa quaranta, in più di dieci anni, che fosse in grado di stimolare la mia materia grigia; non perché non aprissi più di uno o due testi scolastici e neanche perché pensassi e penso ancora che in fondo quel che un professore può insegnarmi in poche ore circoscritte in tristi e malinconici luoghi potessi e posso ancora adesso impararlo da solo in metà tempo. Niente di tutto questo: sarebbe fin troppo facile giustificare così le mie numerose disavventure.

La verità è che la scuola mi interessava tanto quanto la classificazione della famiglia di una roccia calcarea dell’isola di Ponza. Sempre che ce ne siano.

Ad ogni modo, ricordo sempre con molta ilarità alcuni dei momenti topici delle mie esperienze scolastiche. Uno di questi era la chiamata per l’interrogazione; a pensarci adesso mi viene da ridere molto di meno di quanto accadeva nel viverla di persona. Non so come facessi a prendere un momento così drammatico come quello con così tanta leggerezza. Forse perché in quei momenti dormivo o forse perché disegnavo ritratti surreali di blatte o scrivevo poesie connettiviste nel diario mentre i miei compagni tremavano come calici di cristallo nella cucina di un grattacielo costruito sopra l’epicentro di un terremoto.

Nel corso degli anni, comunque, sviluppai alcuni metodi infallibili per evitare qualsiasi interrogazione.


Professore di Religione

Professore: Interroghiamo… interroghiamo… Bruko
Bruko: Frau swartz! C’est pas bien, urhuliuk: witroivchol, ghinchin din!
Prof: Per San Cristofaro! Egli parla le lingue di Babele!
Bruko: Rien ne vas plus, hic et nunc! Unos dos tres, sao paolo do Brasil!
Prof: Padre Amorth!!

Professore di Storia e Filosofia

Professore: Interroghiamo… interroghiamo… Bruko
Bruko: Tutti gli uomini sono mortali. Socrate era un uomo. Dunque, io sono Socrate.
Professore: … Eh?!
Bruko: -fugge via approfittando della confusione del professore-

Professore di Italiano

Professore: Interroghiamo… interroghiamo… Bruko
Bruko: Lei e chi altro?
Professore: … Eh!?
Bruko: -vedi sopra-

Professore di Greco e Latino

Professore: Interroghiamo… interroghiamo… Bruko
Bruko: Posso declinare?
Professore: Ehm… certo…
Bruko: Grazie.

Professore di Fisica

Professore: Interroghiamo… interroghiamo… Bruko
Bruko: Vorrei a tal proposito portare un esperimento di mia concezione.
Professore: Prego…
Bruko: Dimostrerò come ad ogni azione corrisponde sempre una reazione uguale e contraria.
Professore: Sono tutt’orecchi.
Bruko: -sputa sul professore-
Professore: Dal preside! Immediatamente!
Bruko: Esperimento riuscito!

Professore di Storia dell’Arte

Professore: Interroghiamo… interroghiamo… Bruko
Bruko: Le parlerò del Futurismo.
Professore: Bene, mi esponga il concetto del…
Bruko: -consultando un’agendina- Fra due mesi ho un buco libero. Segno?

Professore di Biologia

Professore: Interroghiamo… interroghiamo… Bruko
Bruko: Professore, ho le mie cose.
Professore: Sta scherzando!? Lei è un uomo!
Bruko: Ahhh, la scuola italiana è sempre così in ritardo con i programmi di studio…

Professore di Matematica

Professore: Interroghiamo… interroghiamo… Bruko
Bruko: Professore, sono dolente ma non ho avuto il tempo di studiare.
Professore: Questo è inammissibile! Sono costretto a metterle un…
Brukok: Il fatto è che sono mesi che non faccio altro che arrovellarmi sul Paradosso Einstein-Podolsky-Rosen!
Professore: -sviene-
Brukok: -torna alla lettura di Fermo Posta-

Professore di Educazione Fisica

Professore: Interroghiamo… interroghiamo… Bruko
Bruko: Il medico mi ha detto che ho le papille gustative interrotte... e il gomito mi fa contatto col piede…
Professore: Certo, e magari hai la schiena bifida e la sclerosi multipla…
Bruko: -crolla a terra contorcendosi fra decine di spasmi-
Professore: E’ inutile! Conosco le tue tecniche per sfuggire alle interrogazioni!
Bruko: Non mi tocchi! Non mi metta le mani sotto la tuta! Porco!
Professore: Ma che diavolo…!?
Bruko: - digitando tre numeri sul cellulare- Polizia? Vorrei sporgere una denuncia per abusi sessuali…
Professore: Questo è ridicolo!
Bruko: -tirando fuori una boccetta di pillole- … e spaccio di sostanze dopanti!

4.1.08

Costruita intorno a te. Col condono.



D’accordo, non ho mai avuto un buon rapporto con le banche. Ok non l'ho mai avuto con le istituzioni in generale a dire il vero, ma le banche mi hanno sempre riservato un trattamento speciale nel magico universo della follia burocratica.
E stavolta hanno decisamente esagerato!

Ma andiamo con ordine. Qualche tempo fa ricevo una chiamata dalla mia banca (una delle più grosse d’Italia)…


Banchista: Signor Brukoniglio?
Bruko: Si?
Banchista: Abbiamo appena scoperto una scopertura (sic!) di 30.000 euro nel suo conto.
Bruko: Mi sembra inverosimile. Il mio conto non ha mai neanche sognato più di mille euro al mese.
Banchista: Purtroppo però i tabulati parlano chiaro, dunque domani mattina dovrà recarsi nei nostri uffici a esaminare la pratica e regolarizzare la scopertura inoltre…
Bruko: -scorrono surreali immagini di alpaca viola nella mia mente-
Banchista: … bla bla bla bla bla bla bla conti scoperti bla bla bla bla autorità giudiziarie bla bla...
Bruko: D’accordo, allora passerò domattina alle 9 ma sicuramente si tratta di un errore.
Banchista: Impossibile! I nostri programmi contabili sono vicini alla perfezione divina!
Bruko: Esiste pur sempre l’errore umano.
Banchista: "Umano"? Di cosa parla?
Bruko: A domani. -click-

Quando l’indomani mi reco alla banca mi ritrovo con altri trenta folli esseri umani imbestialiti ad attendere l’arrivo del direttore che, con squilli di tamburi e rulli di trombe appare come un moderno Cristo sulla Via Crucis.

Direttore: Signori, purtroppo abbiamo fatto un errore di calcolo delle valute dei conti del…
Bruko: -alpaca viola… alpaca viola… alpaca viola… lama blu-
30 folli: -conigli rosa… coguari volanti… merluzzi saldatori-
Direttore: … e alla fine abbiamo scoperto che un nostro nuovo assunto ha digitato in maniera errata alcuni codici.
30 folli: Pheeeeeeeeeeew… -sgaloppano via-
Bruko: - cerco la banchista estraendo un machete- Dov’è quella puttanaaaaaaaaaaaaaaa!

Ma il meglio doveva ancora venire. Oggi pomeriggio un uomo misterioso lascia nella mia cassetta della posta un avviso nel quale scrive che non vede l’ora di trovarmi: nell’anonimo pizzino imbustato trovo solo due cellulari, il cognome del misterioso individuo e il nome di una S.p.a che a prima vista mi sembra una società produttrice di armi di distruzione di massa.

Curioso come sempre, mi collego a internet e scopro trattarsi di una società di recupero crediti; indagando ulteriormente scopro infine che lavora per varie banche (fra cui la mia), società di finanziamento, multinazionali, la Famiglia Bush, Cristina d’Avena, l’Area 51, e alcuni produttori di film porno a basso budget. Impaurito dalla sua potenza chiamo immediatamente il numero.

Non l’avessi mai fatto.

Bruko: Pronto? Il sign. Pitrollo?
Mr. Pitrollo: Cu è? (trad. in italiano corrente = Chi è?)
Bruko: Sono il signor Brukoniglio, ho trovato un suo avviso nella mia buca delle lettere.
Mr. P.: Avviso? Che? Ah, eh? ma comu si ciama lei? Ma ri unni ciama?
(= Avviso, ha detto? Uhm… Ah già! Si! Mi ripete il suo nome e da dove mi chiama?)
Bruko: Bru-ko-ni-glio. Chiamo da Pro-vi-dence.
Mr. P.: Aora viriemu chi è ca è!
(= Attenda un attimo, controllo immantinente di cosa trattasi, messere.)
Bruko: Si…
Mr. P.: -nel frattempo odo sconcertanti rumori di una casalinga urlatrice e di bambini bestemmianti- Seeelenzioooo!
(= Per cortesia, moderate il volume delle vostre graziose voci, o mia diletta famiglia…)
Bruko: …
Mr P.: E nente, ca s’hana pajari cci rati ro prestito ca sù scoperte!
(=Dopo accurata verifica, noto come lei debba saldare tre rate di un prestito, in effetti risultanti scoperte)
Bruko: A dire il vero, dagli estratti conto della mia banca non risulta che io debba pagare altre rate…
Mr. P.: Anfatti a voti succere ca fanu casinu e fanu sautari na rata sula ca puoi…
(= Tantè, purtroppo accade talvolta che i sistemi informatici si guastino e…)
Bruko: - Alpaca viola… alpaca viola… alpaca viola…-
Mr.P.: Ansumma, s’ana pajari, quannu posso passari?
(= Ahimè, purtroppo devono comunque essere saldate. Quando posso passare dalla sua dimora alfine di prelevare l’importo esatto?)
Bruko: Guardi, la richiamo lunedì, dopo aver parlato con qualcuno della banca, giusto per assicurarmi della faccenda di persona.
Mr.P.: U fattu è ca sta cosa, signò Cunigghiu, s’avissa risolvere prima possibboli sinnò finisci ca…
(=Ma certo, signor Brukoniglio. A risentirci).
Bruko: -click- -Prende un machete e si dirige verso la banca alle 22.15 di sera.


To be continued…

Saggezza Impopolare - I

E il saggio guardò il giullare, ustionato da una torcia, e gli disse:

“Non scherzare col fuoco,
Le freddure non sono il suo forte!”

E il giullare, un pò più saggio, andò via roteando sfere colorate.


Dettonomicon – Libro 32: Elementi
Traduzione dall’arabo di Brun’Al Chao’s

3.1.08

La vera storia del Brukoniglio


Era una notte buffa e tempestosa… fulmini, vento, pioggia, grandine (e anche qualche cavalletta) sferzavano le mura dell'Ospedale psichiatrico "Pickman" di Providence. Era il 29 novembre 1978, le 7.35 di un sordido e inquietante mattino, quando il Caos materializzò sul pianeta Terra il Brukoniglio, un piccolo frugoletto portatore malato di confusione, disordine e demenza senile.

Fin dalla tenera età di due anni cominciarono a rivelarsi le prime inquietanti distorte caratteristiche di questa bomba a quattro arti: comincia ad esempio a giocare a scacchi, imparando in una sola mezz’ora le regole essenziali di svolgimento: l’uso dei pezzi come proiettili da scagliare contro postini, parenti indesiderati e mosche.
A quest’età è già in grado di parlare come un dotto professore universitario: “Bla bla bla bla bla bla” ripetuto ad libitum convince i genitori di aver creato un genio. Legge... legge come un disperato, senza soste, senza interruzioni, fino a quando non riesce finalmente a trovare un libro e getta via un cartellone pubblicitario 20x20 che l’aveva impegnato fino a quel momento.
Come per ogni bambino prodigio, arrivano velocemente anche i vizi e le devianze mentali: comincia a leccare i pezzi del Lego e a fumarsi le istruzioni di montaggio della Megalopoli di Legoland, frequenta squallidi ambienti e cattive compagnie tra cui una sordida bambina di due anni che lo invischia in un losco traffico di Hot-Wheels modificate.
Sembra essere il tracollo quando, finalmente, all’età di 3 anni entra all’Asylum e i genitori traggono un sospiro di sollievo: le innovative cure del Metodo Mind Mayhem sembrano riportarlo sulla giusta strada, tra somministrazioni massicce di Das in endovena e torture medievali estreme. Ma, all’esame di Roschard, il terribile Brukoniglio vede nella figura di Bambi un mostro caprino pronto a sbranare i conigli. E’ la fine!
Passano gli anni e il frugolo passa alle Elementali, dove una maestra comprensiva lo fa assistere alle lezioni da un chiostro grigliato, lontano dagli altri bambini; forse anche per questo, la maestra viene trovata, qualche mese dopo, crocifissa in palestra con un composizione di stecchette di shangai. Il Brukoniglio viene costretto a chiedere scusa ma lui si rifiuta asserendo di non aver ancora completato la lettura del Necronomicon e di ripassare quando avrà rispedito nella sua dimensione il Caos Strisciante.
La scuola, tutto sommato, riesce a finirla, anche grazie all’aiuto di un'escavatrice per demolizioni e cinquanta chili di esplosivo. Nel frattempo la vita sociale prosegue, se possibile, ancora più contorta di prima: organizza un giro di scommesse su alcune gare clandestine in bicicletta a rotelle, ma la polizia lo scopre e sequestra la refurtiva: centinaia di Album Panini falsificati e migliaia di soldatini dipinti a mano con vernice radioattiva.
Finalmente alle Scuole Mediane, il Brukoniglio duella amabilmente con i professori sulla necessità o meno di continuare il percorso scolastico in un carcere psichiatrico orbitale. Dopo molte discussioni i professori decidono di fargli seguire le lezioni incatenato ad un angolo dell’aula, con museruola e guinzaglio, guardato a vista da alcuni serial-killer impauriti.
Nel frattempo, il nostro antieroe non ha imparato la lezione e scopre lo skateboard: convinto che le ruote di Santa Cruz abbiano dei cuscinetti a sfera miracolati comincia a spaccarsi le ossa su ogni spigolo possibile speranzoso in un miracolo di guarigione. La Bmx non lo aiuta a migliorare il suo aspetto deforme e decide di praticare uno sport più tranquillo: il basket. Sembra una fulgida carriera inarrestabile, ma dopo alcuni anni avviene l’incontro con un allenatore russo che gli spiega alcune regole di comportamento in campo. Il Brukoniglio si gratta la testa, lo guarda, osserva il campo di basket disseminato di arti monchi e giocatori sanguinolenti e se ne va via dubbioso.
Finite le Mediane, psicolabile nell’animo e nel corpo, entra baldanzoso al Liceo Arcaico, la scuola più elitaria della città, troppo elitaria per lui; al punto che, dopo aver introdotto l’uso delle scarpe da ginnastica bisunte nel tessuto giovanile scolastico, diventa il terrore di preside e professori raggruppando attorno a sé la feccia della scuola come un magnete. Privo di ideali logici, impersonificazione estrema della polemica, dedito solo alla confusione, il nostro uomo evita ogni tipo di contatto con qualsiasi posizione ordinaria rifiutando in blocco il sistema scolastico dell’epoca: viene bocciato tre volte come misura cautelativa.
Ma in quei cinque anni riesce ad entrare come collaboratore al giornalino della scuola il primo anno, vice direttore il secondo, direttore il terzo e quarto ed editore il quinto. Una scalata senza freni né morale. Dal giornale attacca il potere scolastico costituito e ne denuncia le peggiori nefandezze, con coraggio e ferocia, ardore e convinzione e… nessuno se lo calcola.
Cambia, quindi, scuola e passa all'Istituto Sociopsicopaticopedagogico, covo di rivoluzionari bolscevichi, dove ottiene medie insperate dell’8 e finalmente riesce ad ottenere un diploma che non sia quello trovato nei Kellog's. Anche qui, però, la polemica e la follia prendono il posto del raziocinio al punto da spingerlo a scrivere una chilometrica tesi sull’Islam come compito di religione affidatogli dalla professoressa per fermare la sua evangelizzazione al Caos fra i suoi compagni di classe. La tesi diventerà in breve un fondamentale testo esoterico.
In tutto questo il Brukoniglio scopre anche Internet, trascorre la sua prima settimana a navigare al contrario in cerca di messaggi occulti e fonde il suo primo modem nel tentativo di scaricare l'archivio del Pentagono da Napster. Entra su IRC per ordinare una pizza ma ne esce solo cinque anni dopo kickandosi da remoto. Tenta di costruirsi alcuni siti ma crea inavvertitamente un portale dimensionale verso la Quinta Dimensione: il Tempo Sprecato. Quando finalmente escono fuori i primi blog prefabbricati il Brukoniglio ne apre inavvertitamente uno, poi un altro e un altro ancora e infine altri tre almeno. Poi ne apre uno dove comincia a scriverci e in seguito ne apre un altro dove scrive qualcosa di sensato. Finalmente, dopo numerosi fallimenti, apre la Tana del Brukoniglio; ma un giorno o l'altro smetterà di fallire...
La carriera professionale del Brukoniglio è costellata dei lavori più deliranti: parcheggiatore in un parco acquatico in fallimento, commesso analfabeta in due librerie, giornalista free-demence in una televisione privata e vari organi di stampa, piallatore di travi mannare, spacchettatore di navi da crociere, cassiere velocista d’ipermercati, associatore cibernetico di dati, tecnico ottico-strabico.
La sua vita sentimentale e privata, invece, sembra avvolta nel più oscuro mistero: c’è chi parla di relazioni pericolose, fidanzamenti segreti e matrimoni officiati da rabbini ubriachi nella Moschea dell'Antartide cattolico; altri gli attribuiscono cuori infranti, ossa rotte (le sue) e amori impossibili; si dice abbia figli pazzi e deformi sparsi per gran parte del mondo pronti a reclamarne l'enorme patrimonio.

Leggenda o realtà? Buffa finzione o vero dramma? Qualunque sia la verità questo è quel che si narra del Brukoniglio da decenni.


Attualmente il Brukoniglio vive in una località sconosciuta. Perfino a sé stesso.

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