31.5.09

Marionette

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Quante miserabili marionette si aggirano intorno a noi, senza che ce ne accorgiamo, mosse da fili spesso invisibili, soprattutto per loro; il burattinaio che le muove assume sembianze di volta in volta sempre diverse, spesso avvolto dalle tenebre, solo il suo ghigno soddisfatto è visibile a tratti ma non il suo vero volto che si cela sempre dietro maschere ingannevoli. Per le marionette è il loro dio, indiscutibile e inattacabile dogma a cui non si possono sottrarre più una volta concessogli il sacrificio di dipendere da esso, dopo aver imprudentemente permesso di farsi conficcare fin dentro l'anima fili che le legheranno per sempre.
Quante volte mi è venuta voglia di tranciare quei fili e ridare una dignità a quelle grottesche marionette drammaticamente felici, vedere negli occhi del loro burattinaio lo sconcerto di aver subito un'interferenza nella sua meschina arte manipolatrice ma poi ogni strumento, ogni lama, ogni mezzo per recidere quei fili è sempre stato inutile e nessun'altro effetto ha sortito se non quello di concedere al burattinaio la tanto attesa occasione di portare altrove il suo perverso spettacolo e mostrare ad altri spettatori la sua maestria.
E così il burattinaio va via, girovagando senza sosta da un pubblico all'altro, trascinandosi nella polvere le sue disgraziate marionette, sperando che i prossimi spettatori ridano con lui delle sue marionette e lo riempiano di lodi e applausi e ovazioni per la sua capacità di ridare una falsa vita a creature ormai morte, ma un tempo sicuramente più piene di vita di lui, senza che nessuno fra il pubblico osi interromperlo nello spettacolo mostrando alle ormai cieche marionette che un tempo avevano occhi per vedere e un'anima per vivere davvero.
E chi fra gli spettatori ormai lontani e scacciati dal burattinaio ha tentato di tranciare quei fili non resta che ricordare i momenti distanti nel tempo nei quali quelle marionette riuscivano a vivere senza che niente e nessuno le guidasse da dietro le quinte di uno spettacolo crudele, ma solamente mosse dalle proprie passioni.

Sapendo, purtroppo, che sarà facilissimo trasformarle prima o poi in impiccati.
Le corde ci sono già.

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Perdonatemi la lunga assenza ma ho navigato indietro nel tempo, sono finito in una dimensione parallela per un anno intero e ho fatto numerosi viaggi astrali. E non mi sono ancora del tutto ripreso, come dimostra anche quel che ho scritto sopra. Se non riesco a ritornare in quella meravigliosa dimensione parallela in cui tutto era perfetto, dovrei ricominciare a farmi vivo molto presto.

6 commenti:

Daniele Cascone ha detto...

O__o ...un post serio!
Mi deludi ragazzo!

Attila ha detto...

Consiglierei di portare il pusher davanti alla Commissione Europea per i diritti del consumatore, ci si può fare un sacco di soldi, stavolta la roba da assumere era davvero tagliata male...

Cordialità

Attila

Aerin ha detto...

Riuscire a vedere i fili consente il non conformarsi. Mi pare già un buon punto di partenza.
Bentornato..e non azzardarti più a farmi scrivere commenti seri!

Coq Baroque ha detto...

Oh, finalmente!!!

(ora leggo il post!)

Seth ha detto...

Io tornerei al normale tabacco.

Brukoniglio ha detto...

@Paniele: E' un brutto periodo... E ho un progetto interessante da proporti? Quando ci prendiamo un caffè?

@Attila: Devo tornare al Crack. Le banconote del Monopoli mi grattano la gola...

@Aerin: -SCIAFF!- Questo era per il commento serio.

@Coq: Saltalo pure, ce n'è uno migliore a seguire.

@Seth: E' il gatto che mi procura la roba. E lui è contrario alle sigarette.