28.3.08

Lo Spacchettatore di navi da crociera

Che poi di lavori assurdi ne ho già fatti, a dire il vero.
Certo, recuperare cose e persone dagli occhi dei cicloni non sarebbe affatto male ma ricordo ancora con una certa nostalgia lavori come lo Spacchettatore di navi da crociera.

Ricordo ancora come fosse ieri quando andai alla Fincantieri, spedito da un’agenzia interinale, e una copia miniaturizzata di Frau Blücher spiegò a me e ad altri dieci individui in cosa consistesse il lavoro che avremmo svolto:

Frau Blücher: “Adezzo prenteremo quevste1! Zaliremo lì tentro2! E spakketteremo tutto! Poi…”
Bruko: “Mi perdoni… In che senso ‘spacchetteremo’?”
Frau Blücher: “Tu zporko itiota, non interrhompere mai mia parola!”
Bruko: “Ma…”
Frau Blücher: “FEUER FREI! ”
Bruko: “Ok… Ok…”

Una volta dentro la balena d’acciaio, dopo esserci avventurati per corridoi, scale, cunicoli, trincee, condotti e livelli di Doom 3, Frau Blücher si arrestò di colpo, ruotò su sé stessa come la testa di Linda Blair ne ‘L’esorcista’ e ci guardò con odio. Gratuito.

Frau Blücher: “Tunque! Tù e tù antrete qvi!” - indicando un salone - “Tù e tù antrete qvi!” - indicando lo stesso salone! - “Tù e… tù…” - indicando me e la versione punkabbestia di Heidi - “Venite con mè! Buahaha!”
Bruko: “Che fortuna…”
Punkeidi: “@#!%$!”
Frau Blücher: “Voi tunque skarterete plastika ta mopili e pavimento e lampatari!”
Punkeidi: “Niente guanti?”
Frau Blücher: “Per Otino! Coza utire io!? Kuanti!? Ahahahah!”
Punkeidi: “Io me ne vado…”
Frau Blücher: “Tu muovere un zolo pazzo e io puttare te fuori nave!”
Bruko: “Credo che ne sarebbe capace”
Punkeidi: “Ci deve solo provare…”
Frau Blücher: “Kome si tice mie parti: ‘Arbeit macht frei!’ Tunque lavorate e potrete antare!”
Bruko: “…”
Punkeidi: “Ok, ne sarebbe capace!”

Accompagnata da una risata infernale e una scia di zolfo Frau Blücher finalmente andò via. Ci mettemmo così a lavoro e cominciammo a spacchettare il transatlantico e per quanto assurdo possa sembrarvi il lavoro era proprio quello di spacchettare, stanza dopo stanza, tutto quello che trovavamo: dopo le prime ore di lavoro, forse in preda alle allucinazioni, cominciammo a sentirci come due bambini cerebrolesi in un gigantesco negozio di sorprese.

Punkeidi: -Scart! Scart!- “Wow! Un divano!”
Bruko: -Scart! Scart!- “Una plafoniera attaccata a una parete! Mitico!”
Punkeidi: -Scart! Scart!- “Un bancone da bar!”
Bruko: -Scart! Scart!- “Un operaio cinese morto!”
Punkeidi: -Scart! Scart!- “Un tubo del ga…”
Bruko: -Scart! Scart!- “…!”
Frau Blücher: “Non fate ezplotere naveeeeee!”

I giorni e le settimane passarono e stanza dopo stanza, ponte dopo ponte, cominciammo anche a fare amicizia con il personale della nave.

Punkeidi: -Scart! Scart!- “Ehy! Ho trovato il Comandante!”
Bruko: “Pensi che ce lo farà tenere?”
Punkeidi: “Nascondiamolo nella stiva! Lo verremo a prendere stanotte!”
Comandante: “Corpo di mille balene! Sventerò il vostro ammutinamento!”
Punkeidi: “…”
Bruko: “Buttalo in mare…”

Ma il giorno più bello fu quando fecero andare la nave fuori dal porto per alcuni test. Non fu tanto il poter viaggiare a scrocco su una nave da crociera (che peraltro odio) quanto…

Frau Blücher: “Bluuaaargh!”

Qualche giorno prima di finire il nostro lavoro vivemmo anche un’esperienza ai confini della realtà, giusto per non farci mancare nulla.

Mentre ci trovavamo nelle cucine a scartare pentolame e cuochi vari…

Punkeidi: -Scart! Scart!- “Una caffettiera!”
Bruko: -Scart! Scart!- “Un machet… Ahi! Pork…”
Punkeidi: -Scart! Scart!- “Un non-so-che-cosa!”
Bruko: -Scart! Scar…- “Eh?”
Punkeidi: “Ma che diamine è?”
Bruko: “Sembra un uovo ripieno di slime… verde…”
Punkeidi: “Mi ricorda qualcosa…”
Bruko: “Già… un film?”
Punkeidi: “Esatto… ‘La cosa’?”
Bruko: “Naa…”
Punkeidi: “ Uhm… ‘Nightmare’? ‘La casa 3?’ ”
Bruko: “No, sembra più…”
Punkeidi: “Oh, guarda! Si sta schiudendo…”
Bruko: “… più… quel film… con i Gremlins…”
Punkeidi: “Sta uscendo qualcosa…”
Bruko: “No, anzi… quello con…”
Punkeidi: “Ma che carino…”
Bruko: “… gli Alien!”
Punkeidi: “AAAAAAH!”

Quando giunse l’ultimo giorno di lavoro i saluti furono commoventi.

Frau Blücher: “Non zono una romantikona ma… Zi! Ziete ztati la migliore zquadra ti zpakkettamento che abbia mai avuto!” -lacrime trattenute a stento- “Zolo mi tizpiace per qvella pikkola karognetta punkabbeztia… Chizzà perkè è zcappata via zenza neanke prentere ztipentio!”
Bruko: “Eh… il suo cane stava davvero male… E’ dovuta correre in ospedale!”
Frau Blücher: “Fortuna ke le porterai tù zuo ztipentio! Ke pravo ragazzo!”
Bruko: “Si fa quel che si può!”

Tutto sommato fu un’esperienza professionale interessante. Adesso in meno di un secondo riesco a: scartare qualsiasi regalo, aprire la confezione di un cd originale, togliere la plastica da una sottiletta e fare tante altre cose con le dita.
Per le donne che mi staranno già inviando il loro numero di cellulare: sono già fidanzato.

Ma teniamoci in contatto.

Posso presentarvi Frau Blücher!

...

Si, ok… adesso potete nitrire!


NOTE

1 Quevste: Arnesi vari come: taglierini giganti, inquietanti sacchi neri e scalpelli sghembi.
2 Lì tentro: Una mastodontica nave da crociera in via di ultimazione.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

=) io però mica ho capito chi è la frau blücher originale...

Anonimo ha detto...

no ti prego.. ma è tutto vero??? Voglio vivere anche io un'esperienza così con Hitler in gonnella alla direzione dei lavori.. davvero memorabile :)

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

Perche non:)